Il mal di schiena è la patologia più frequente dopo il raffreddore e spesso è dovuta al lavoro: interessa una vasta fascia della popolazione adulta (60-80% dei soggetti sopra i 50 anni e la quasi totalità degli over 60) e molti lavoratori. Tra questi, la fascia più coinvolta è quella tra i 45 e i 59 anni, con picco per i lavoratori tra i 55 e i 59. E anche le cervicobrachialgie sono in costante aumento.
Tanti e diversi i rimedi, a seconda delle cause e della gravità clinica. Tra le novità, la discolisi, una tecnica chirurgica mininvasiva che si attua in anestesia locale, senza tagli. E' una iniezione di una miscela di gas, Ossigeno (O2) e Ozono (O3), che viene fatta nel disco intervertebrale sotto controllo Rx in sala operatoria ottenendo la riduzione dell'ernia e quindi la decompressione della radice del nervo, causa del dolore. Il recupero funzionale è più rapido e i costi per il Ssn e quindi sociali sono più contenuti. Le infiltrazioni paravertebrali invece possono essere attuate in ambulatorio, anche se maggiore è il numero delle sedute.
Per eseguire queste tecniche è necessario un adeguato addestramento e una selezione dei casi. E' questo l'obiettivo del Corso per le applicazioni di Ossigeno-Ozonoterapia che vede coinvolti il 23 marzo, al Centro Medinforma di Bologna, medici del settore, coordinati dall'ortopedico Lucio Catamo e Gianna Tondi in collaborazione con gli specialisti Alberto Alexandre, Paolo Tordiglione, Francesco Casciaro e Danilo Marsano.
La Ossigeno-Ozonoterapia è indicata anche per il trattamento di ulcere e ferite difficili a guarire, e in tante realtà è una necessità. Per questo in occasione del convegno verrà donato un apparecchio per queste terapie ad un ospedale di Aleppo, in Siria, travagliata dalla guerra, grazie ad un progetto promosso dall'associazione Davide Onlus.