(ANSA) - SAN MARINO, 22 LUG - Per i celiaci sammarinesi
arrivano tutele sanitarie a colmare una vacatio legis su una
patologia che a tutt'oggi conta 176 soggetti (quelli censiti)
assistiti dall'Istituto Sicurezza Sociale, ma il trend risulta
in aumento. Un progetto di legge presentato dal Segretario di
Stato alla sanità e sicurezza sociale Francesco Mussoni
approvato dal Consiglio Grande e Generale, che fa seguito a
un'Istanza d'Arengo approvata in Consiglio nel marzo 2015,
prevede una serie di tutele per chi deve convivere con la
celiachia (o enteropatia da glutine) causata dall'ingestione di
glutine in soggetti di ogni età geneticamente predisposti con
tutte le conseguenze a danno dell'intestino tenue.
La maggiore conoscenza della celiachia da parte dei medici ha
visto aumentare il numero delle diagnosi anche in soggetti
celiaci asintomatici. Perché i casi di celiachia sono in
aumento? Il maggior consumo di prodotti a base di cereali, una
maggiore quantità di glutine nei cereali utilizzati per produrre
pane e pasta, l'industrializzazione dei processi di
panificazione e pastificazione, sono tra le ragioni più
accreditate. L'entità delle patologie correlate alla malattia
celiaca risulta superiore a quanto si potesse pensare, da qui il
crescente interesse alle problematiche legate alla celiachia che
di fatto entra nel novero delle cosiddette 'malattie sociali'.
"La promozione e la tutela della salute dei celiaci - ha
detto Mussoni - è un obiettivo sanitario e sociale importante e
dichiarare la celiachia malattia sociale dimostra enorme
sensibilità verso questa categoria di pazienti".
Cosa cambia con la legge sammarinese (ispirata dalla
normativa italiana del 2005)? Intanto la garanzia di poter
disporre di alimenti sicuri, non si limiterà al consumo
alimentare tra le mura domestiche ma coinvolgerà necessariamente
la ristorazione in scuole, ospedali, mense aziendali, pubblici
esercizi. Le informazioni su composizione e caratteristiche
nutrizionali degli alimenti sono obiettivi fondamentali affinché
i consumatori possano fare scelte consapevoli e adeguate al loro
stato. La conoscenza della malattia stessa da parte del celiaco
è un buon punto di partenza per una condizione che va gestita in
modo consapevole. Analogamente tutto ciò coinvolge anche una
adeguata formazione per ristoratori e albergatori oltre alla
stessa classe medica. Lo sforzo è rivolto ad aggiornare le
procedure per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e
relative patologie associate, un passo in avanti notevole
rispetto all'attuale terapia rappresentata esclusivamente da una
dieta priva di glutine.
Infine, la tutela si allarga anche al portafoglio. Per questo
si è valutata l'ipotesi di corrispondere una somma di denaro
volta a compensare il differenziale economico che i prodotti
senza glutine presentano. Per i celiaci significherebbe
beneficiare di un credito d'acquisto sulla Smac Card o altro
documento di credito, così da poter spendere in esercizi
sammarinesi convenzionati o nei supermercati della Repubblica e
coprire le spese dei prodotti senza glutine e solo di alcuni (si
farebbe riferimento al Registro nazionale italiano), oppure di
tutti gli alimenti anche naturalmente privi di glutine come
pesce, carne e verdure. (ANSA).