(ANSA) - BOLOGNA, 27 NOV - A poco più di un anno dalla
scomparsa (1 agosto 2017), tre istituzioni culturali bolognesi
dedicano iniziative a Concetto Pozzati sabato 1 dicembre, quando
il pittore avrebbe compiuto 83 anni: l'inaugurazione del fondo
librario donato dai figli alla biblioteca del MAMbo-Museo d'Arte
moderna, un incontro all'Accademia di Belle Arti e la proiezione
di un video ('Via Zamboni 57') realizzato da Maurizio Finotto
nello studio di Pozzati, l'inaugurazione di una retrospettiva
alla Galleria de' Foscherari.
La nuova sezione della Biblioteca Emeroteca accoglie e rende
consultabile l'ampia parte riferita all'arte moderna e
contemporanea degli oltre 4.000 volumi e riviste donati da
Jacopo e Maura Pozzati. La varietà delle pubblicazioni
(monografie, cataloghi di mostre collettive, saggi e testi
critici, riviste specializzate) riflette la natura eclettica
degli interessi di Pozzati artista e docente, con particolare
riferimento all'arte italiana tra gli anni '50 e '70. Pozzati
era legato al MAMBo, ne aveva stimolato e seguito la nascita
come assessore comunale alla Cultura tra il 1993 e il '96 nella
Giunta Vitali, ma anche come artista presente in collezione
permanente con varie opere, protagoniste della personale che il
museo gli dedicò nel 2015 per l'ottantesimo compleanno.
In Accademia al centro del ricordo sarà il suo insegnamento:
professore lontano dai dogmi, basava il suo 'metodo'
sull'empatia, la capacità di ascolto, la curiosità per il
dialogo con gli studenti. Tanto che, è stato detto, "l'Aula
Pozzati in Accademia assomigliava a un misto tra un convivio,
una factory e un centro sociale". Da quell'Aula sono uscite
generazioni di artisti diversi tra loro nelle forme espressive,
ma accomunati dallo sguardo aperto e libero sul mondo.
Chiuderà la giornata l'inaugurazione della mostra 'Lungo gli
anni...': era il '63 quando Pozzati presentò per la prima volta
una propria opera alla Galleria de' Foscherari, un dipinto di
vaste dimensioni intitolato 'Grande spettacolo ortogonale',
eseguito 'in diretta' in tre giorni e tre notti lavorando a
fianco di Pirro Cuniberti e Luciano De Vita. A quella mostra
fece seguito nel '64 la sua prima personale: fu l'inizio di un
sodalizio destinato a durare più di cinquant'anni, che viene
ripercorso con questa esposizione, aperta fino al 12 gennaio, a
partire dal bozzetto di quella prima opera.