(ANSA) - FORLÌ-CESENA, 2 AGO - Niccolò Machiavelli 'torna'
in Romagna dopo oltre cinque secoli. La circostanza è il
tradizionale Processo del 10 agosto a San Mauro Pascoli promosso
da Sammauroindustria. È lui infatti l'imputato della 19/a
edizione dell'evento (ore 21, ingresso libero), che quest'anno
metterà di fronte due politologi: Carlo Galli, dell'Università
di Bologna, nei panni dell'accusatore, e Maurizio Viroli,
dell'Università di Princeton (Usa), in qualità di difensore.
Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del
Processo e presidente di Sammauroindustria. Il verdetto sarà
emesso dal pubblico presente munito di paletta.
L'evento è un omaggio a 550 anni dalla nascita del grande
pensatore politico, un riportare indietro le lancette della
storia, quando a inizio '500 Machiavelli si recò in Romagna per
conto della Repubblica Fiorentina per trattare con Cesare
Borgia, figura della quale rimase talmente affascinato da
ispirare il celebre Principe.
Già battaglieri i due contendenti, che in parte hanno
anticipato le loro tesi. Secondo Galli, "Machiavelli è il primo
a percepire la politica moderna come crisi, conflitto,
distruzione e creazione di ordinamenti. La sua visione però è
più utopistica che realistica". Per Viroli è il momento di
stabilire una volta per tutte la grandezza di Machiavelli: "Nei
secoli Machiavelli è stato accusato di essere maestro del male,
fautore della tirannide, teorico del primato della forza sul
diritto e dell'autonomia della politica dall'etica... Ad un
esame attento dei suoi scritti nessuna accusa regge".
Il Processo negli anni passati ha messo alla sbarra - per
citare le ultime edizioni - Giulio Cesare (2016), Rivoluzione
Russa (2017), le 5 Marce su Roma (2018).(ANSA).