(ANSA) - FORLI', 14 FEB - Una mostra in programma dal 15
febbraio al 21 giugno ai Musei San Domenico di Forlì affronta il
tema di Ulisse 'L'Arte e il Mito', che da tremila anni domina la
cultura dell'area mediterranea ed è oggi universale. Mito che si
è fatto storia e si è trasmutato in archetipo, idea, immagine. E
che oggi, come nei millenni trascorsi, trova declinazioni,
visuali, tagli di volta in volta diversi. Specchio delle ansie
degli uomini e delle donne di ogni tempo.
La vasta ombra di Ulisse si è distesa sulla cultura
d'Occidente: dal Dante del XXVI dell'Inferno allo Stanley
Kubrick di '2001-Odissea nello spazio', dal capitano Acab di
Moby Dick alla città degli Immortali di Borges, dal Tasso della
'Gerusalemme liberata' alla Ulissiade di Leopold Bloom, l'eroe
del libro di Joyce che consuma il suo viaggio in un giorno, al
Kafavis di 'Ritorno ad Itaca', là dove spiega che il senso del
viaggio non è l'approdo ma è il viaggio stesso, con i suoi
incontri e le sue avventure.
Il contributo dell'arte è stato decisivo nel trasformare il
mito, nell'adattarlo, illustrarlo, interpretarlo continuamente
in relazione al proprio tempo. La mostra racconta un itinerario
attraverso capolavori di ogni tempo: dall'antichità al
Novecento, dal Medioevo al Rinascimento, dal naturalismo al
neo-classicismo, dal Romanticismo al Simbolismo, fino alla Film
art contemporanea. Nella chiesa di S.Giacomo, accanto ai Musei,
sarà esposto il relitto di una nave databile tra il VI e il V
secolo a.C., con il carico di oggetti che trasportava, visibile
per la prima volta a 22 anni dal suo ritrovamento nel mare di
Gela.
La sfida è confermare il grande livello espositivo che in 15
anni Forlì ha saputo creare, grazie alla forza propulsiva e
culturale della Fondazione Cassa dei Risparmi e alla regia di
Gianfranco Brunelli, che dei progetti espostivi della Fondazione
è il responsabile. In questa mostra, spiega Brunelli, "la grande
arte non appare ancella, per quanto meravigliosa, della storia e
del mito e non ne è mera illustrazione. Ma evidenzia come dalla
diretta relazione tra arte e mito, attraverso la figura
paradigmatica di Ulisse, nasca e si rinnovi il racconto. Perché
l'arte, figurandolo, ha trasformato il mito. E il mito ha
raccontato la forma dell'arte".(ANSA).