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Quali e quanti sono i progetti in corso in Italia finanziati dalla politica di coesione? A che punto sono? Chi li gestisce? A queste domande è possibile rispondere grazie ad alcuni siti internet, che sono stati realizzati appositamente. Il più importante è OpenCoesione. Si tratta di un portale messo su nel 2012 dal governo italiano. Il nostro Paese raccoglieva già da una decina di anni una serie di dati dalle pubbliche amministrazioni sull'andamento di appalti e progetti. Tra il 1998 e il 2000, infatti, il ministero del Tesoro aveva assunto personale per fare il censimento di tutti gli investimenti pubblici in corso e sul loro effettivo stato di avanzamento e, a partire da allora, aveva portato avanti regolarmente queste verifiche. Ma tutta questa mole di dati fino al 2012 non era mai stata ancora comunicata, in forma sistematica, al pubblico.
L'iniziativa, particolarmente riuscita ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali: dall'Ocse, dall'Osce, dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo, e da diversi altri enti (la lista completa è disponibile qui).
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Ma esattamente che tipo di dati sono disponibili? Il sito mette a disposizione il numero dei progetti e il totale delle risorse impiegate, nel complesso o in un ambito tematico o territoriale specifico. E' possibile verificare direttamente le risorse utilizzate dalle singole amministrazioni che sono responsabili dei progetti. Non mancano grafici interattivi e mappe, nonché alcune "pillole", brevi analisi di approfondimento sui numeri. A colpo d'occhio in home page sono in evidenza gli ultimi progetti conclusi e quelli che vantano i maggiori finanziamenti. Mentre per chi ha bisogno di condurre analisi specifiche, è a disposizione una sezione Open Data: tutti i numeri in formato csv corredati da licenza per il libero utilizzo.
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Da una costola di OpenCoesione è nato Monithon, parola derivata dalla fusione di "monitoring" e "marathon" (un po' sulla falsa riga del Telethon). Si tratta di un sito di "monitoraggio civico". In sostanza, una piattaforma "aperta a tutti coloro che vogliono conoscere e valutare sul campo come vengono spesi i fondi pubblici in Italia". Chiunque può partecipare. Per farlo, basta scegliere un progetto da OpenCoesione e, partendo dai dati comunicati dalle Regioni, andare a vedere a che punto sono davvero le cose. Dopo di che mettere le informazioni raccolte a disposizione di tutti attraverso un rapporto. E' così che sono nati centinaia di report specifici, fatti da cittadini comuni. Dalla cittadella militare medievale di Torino, allo stadio del Pescara, alla rete di teleriscaldamento dell'ospedale Santa Maria del Prato di Feltre, ai lavori di riqualificazione di via Toppi a Chieti, fino agli interventi contro i roghi tossici nella Terra dei fuochi. Si tratta di uno strumento che permette a tutti i cittadini di veicolare le critiche sui cantieri che non finiscono mai o le osservazioni sui soldi male impiegati in azioni organizzate e utili per il sistema, che possono effettivamente aiutare a correggere il tiro.
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Ulteriore iniziativa nata da OpenCoesione è Asoc, che sta per "A scuola con OpenCoesione". Ogni anno il ministero dell'Istruzione fa un bando e, attraverso una commissione di valutazione, seleziona duecento scuole italiane. Le classi sono coinvolte in un percorso attraverso il quale i ragazzi scelgono un progetto del proprio territorio e lo verificano. Imparano così come funziona la macchina amministrativa, chi è responsabile di cosa, da dove arrivano i fondi, qual è la catena degli enti, dal livello più locale a quello europeo, e cosa si può fare se le cose non funzionano. Imparano, insomma, ad essere cittadini attivi sul proprio territorio.
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Un altro importante sito dedicato alla verifica dei lavori pubblici è Monitor appalti. Anche questa è una piattaforma per il "monitoraggio civico" attraverso la quale gruppi di persone o singoli cittadini condividono metodi, strumenti e attività con l'obiettivo di migliorare il livello di trasparenza delle procedure pubbliche. Il cittadino può far presente irregolarità, criticità o fare proposte sugli appalti monitorati. E’ possibile anche segnalare in forma anonima episodi di corruzione, utilizzando il servizio Allerta Anticorruzione.
Il progetto rientra in una rete messa in piedi da Transparency International nell'ambito del piano Integrity Pacts: Civil Control Mechanisms for safeguarding EU funds, lanciato dalla Commissione europea nel 2015 attraverso il suo direttorato generale per le Politiche regionali.
Sono 17 i progetti pilota in corso che coinvolgono 11 Paesi dell'Unione europea, sotto la regia di Transparency International: Bulgaria, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Ungheria. Nel nostro Paese i progetti sono 4 e a seguirli, oltre a Transparency, ci sono Action Aid e l'Agenzia per la sicurezza e la vivibilità urbana Amapola, in veste di enti indipendenti di monitoraggio.
Merita poi di essere menzionato il progetto della Regione Umbria dedicato al monitoraggio pubblico della spesa pubblica: Perugia ha messo in piedi un sistema online tecnologicamente avanzato, per imparare a usare il quale è disponibile anche un video di approfondimento.
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