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8 marzo: Pittella, crisi ha penalizzato donne

Eurobarometro: divario retribuzioni e violenza primi problemi

07 marzo, 19:11
L'8 marzo si celebra la festa della donna L'8 marzo si celebra la festa della donna

''La politica di austerità messa in atto dai governi europei ha finora soltanto incrementato la recessione e aumentato la disoccupazione penalizzando soprattutto la donna, categoria debole per eccellenza''. Lo ha detto Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo nel corso del seminario sulle donne e la crisi in corso nella sede dell'Eurocamera di Bruxelles.

 

''La donna continua ad essere l'anello debole della nostra società - ha aggiunto- e questo è un dato inconfutabile e indiscutibile. Non sono state messe in atto politiche serie rivolte al sociale e ai servizi della persona con l'unico risultato che la donna si trova ancora costretta a scegliere tra vita privata e professionale''.

 

Per Pittella ''una valida iniziativa che potrebbero mettere in pratica i vari governi sarebbe quella dei 'bilanci di genere'. Gli Enti pubblici dovrebbero, infatti, prevedere nei loro bilanci economici delle precise e cospicue risorse da investire per promuovere azioni a favore delle pari opportunità. E ancora incentivare sconti sui crediti di imposta per le imprese che assumono le donne''.

 

Le disparita' uomo-donna sono state fotografata dall'indagine svolta da Eurobarometro. Per il 38% dei cittadini europei intervistati il divario di retribuzione è la disuguaglianza di genere più importante, seguita congiuntamente dalla violenza contro le donne (34%) e le maggiori difficoltà per le donne di conciliare il loro privato e il lavoro. Per quasi un europeo su tre ''la crisi ha reso più difficile per le donne di conciliare la vita privata e vita professionale (30%)".

 

Non a caso per quasi la metà delle donne aumentare la disponibilità di "strutture per la cura dei bambini" sarebbe la misura più efficace per raggiungere o mantenere un posto di lavoro. Gli intervistati ritengono infine che i candidati alle elezioni europee del 2014 dovrebbero dare la priorità a interventi destinati a ridurre il divario di retribuzione (21%) combattere la violenza (16%) e ridurre le difficoltà che le donne hanno nel conciliare vita privata e lavoro (16%).

 

 


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