BRUXELLES - Bruxelles ha aperto procedure di infrazione nei confronti di 13 Stati membri - tra cui l'Italia - per non essersi completamente adeguati alla direttiva Ue che impone la messa al bando dal 2012 delle vecchie gabbie per l'allevamento delle galline ovaiole in Europa. La Commissione ha quindi deciso l'invio di una "lettera di messa in mora" (primo avvertimento formale ndr) anche a Belgio, Bulgaria, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Ungheria, Olanda, Polonia, Portogallo e Romania.
I 13 Paesi - scrive la Commissione europea - "dispongono di due mesi, dalla notifica della lettera, per rispondere. Se non lo faranno in modo soddisfacente la Commissione invierà un 'parere motivato' (secondo avvertimento ufficiale ndr), con cui chiederà agli Stati membri di adottare le misure necessarie per conformarsi, entro due mesi, alla direttiva Ue". Il commissario alla sanità John Dalli, aveva messo in guardia a più riprese i ministri europei del settore, sull'intenzione della Commissione Ue "di non posporre la scadenza dell'entrata in vigore della direttiva del 1999, ma anche di avviare procedure di infrazione in caso di mancata ottemperanza".
La direttiva europea sul benessere delle galline ovaiole stabilisce che dal primo gennaio 2012 le galline debbano essere tenute in gabbie fino ai 750 cm2, con nido, lettiera, posatoio per deporre le uova, ma anche una mangiatoia e speciali dispositivi per le unghie, fino a abbeveratoi con tettarelle o coppette per volatili. Solo a queste condizioni gli allevatori europei possono mantenere le galline nelle loro gabbie. "E' essenziale - continua Bruxelles - che gli Stati membri ottemperino pienamente alla direttiva Ue, per evitare effetti negativi sul piano del benessere degli animali, distorsioni del mercato e situazioni di concorrenza sleale".