BRUXELLES - "Le prospettive per l'economia mondiale sono circondate da incertezza. Dobbiamo fronteggiare persistenti forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l'Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi shock". E' quanto si legge nella prefazione di Mario Draghi del rapporto Bce 2015. Draghi rileva che le misure adottate dalla Banca Centrale Europa negli ultimi anni hanno "ribadito che, anche dinanzi a forze disinflazionistiche su scala mondiale, la Bce non si piega a un livello di inflazione eccessivamente basso". Gli "effetti avversi si sono intensificati agli inizi del 2016, rendendo necessario, da parte nostra, un orientamento ancora più espansivo della politica monetaria".
Dal canto suo il vicepresidente dell'istituto di Francoforte Vitor Constancio, intervenendo all'Europarlamento, ha sottolineato che la Bce "ha fatto e farà tutto il possibile per conseguire il suo obiettivo di stabilità dei prezzi che ora implica anche cercare di rafforzare la crescita, per chiudere il 'gap' che sta mettendo pressione negativa sull'inflazione", ma i Governi devono fare la loro parte per ridurre la disoccupazione, creare politiche di bilancio più favorevoli alla crescita, senza mettere in discussione le regole, completare l'Unione monetaria.
Per Constancio "la disoccupazione strutturale è ancora alta e la crescita potenziale bassa, quindi è imperativo rendere più efficienti le nostre strutture economiche". Inoltre, "le regole di bilancio non devono essere messe in discussione, ma tutti gli Stati devono rendere la composizione delle loro politiche di bilancio più orientata alla crescita e chi ha spazio nel bilancio deve usarlo". Infine, "bisogna avere una visione chiara dell'Unione monetaria, lasciarla non finita ci rende vulnerabili a futuri choc".
Inoltre, per il numero due della Bce, occorre "completare l'Unione bancaria con lo schema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), la proposta della Commissione Ue già fornisce salvaguardie contro il 'moral hazard' e assicura che le banche paghino per i loro rischi". Per la Bce, come si legge nel suo rapporto 2015, è comunque "importante che il risanamento di bilancio sia favorevole alla crescita". I Paesi che devono ancora fare sforzi per l'aggiustamento dei conti, tra cui Spagna e Italia, sono quindi 'invitati' a continuare con la spending review, a "rendere il sistema tributario più favorevole alla crescita e limitare l'evasione fiscale". In più "la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro può esercitare effetti positivi sulla crescita e sull'occupazione".
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