LUSSEMBURGO - Sull'ergastolo ostativo "la posizione dell'Italia è chiara: rappresenta un caposaldo della lotta alla mafia. Lo abbiamo espresso in tutte le sedi ufficiali: l'ergastolo ostativo ha rappresentato un punto fondamentale nella lotta alla mafia". Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a margine del Consiglio Ue, mentre si attende di conoscere la decisione sulla richiesta dell'Italia di rinviare il caso sull'ergastolo ostativo alla Grande Camera della Corte di Strasburgo.
Nel primo giorno di lavoro del Consiglio Giustizia e Affari interni in Lussemburgo, i ministri della Giustizia si sono confrontati su vari temi. Tra questi il dibattito su come rafforzare l'azione dell'Unione europea contro la corruzione. Nel suo intervento il guardasigilli Alfonso Bonafede ha sottolineato come "il contrasto alla corruzione sia di fondamentale importanza per il governo italiano". "Per questo - ha aggiunto il ministro - nell'ultimo anno con i provvedimenti che abbiamo varato, abbiamo recepito molte raccomandazioni degli organismi internazionali".
"Per rafforzare la cooperazione e la fiducia reciproca tra gli Stati membri - ha detto ancora Bonafede - è importante che l'Unione europea assuma un ruolo centrale nella prevenzione e nel contrasto alla corruzione a livello internazionale, promuovendo una strategia condivisa ed evitando duplicazioni di iniziative rispetto a quelle giá intraprese da altre organizzazioni internazionali. Vanno invece intensificate le attività di valutazione reciproca e gli scambi di esperienze".
Bonafede ha inoltre salutato con soddisfazione l'ok definitivo da parte del Consiglio dell'Unione europea alle nuove norme per proteggere i "whistleblowers", ossia gli informatori che attraverso le loro denunce permettono di fare emergere comportamenti illeciti nell'ambito del proprio luogo di lavoro (sia pubblico che privato) che ledono il diritto dell'Unione. Quanto poi all'adesione della Ue alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle Libertà fondamentali (CEDU), il ministro della Giustizia ha annunciato "parere favorevole all'adozione delle nuove direttive di negoziato". Negoziati che, secondo Bonafede "vanno giustamente rilanciati come l'Italia da sempre convintamente sostiene".
"Il nuovo registro antiterrorismo, il Counter-Terrorism Register (Ctr, ndr) entrato il vigore il primo settembre scorso, è stato fortemente voluto dall'Italia". Con queste parole il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha commentato oggi al Consiglio Giustizia e Affari interni Ue, a Lussemburgo, uno dei temi più importanti trattati durante la sessione mattutina. "Si tratta di uno strumento fondamentale per la lotta al terrorismo e per la sicurezza dei cittadini europei - ha aggiunto il guardasigilli - perché permette alle autorità giudiziarie nazionali di coordinarsi meglio e individuare con maggiore efficacia le minacce che possono arrivare dalle reti di soggetti oggetto di indagine". "È stato il nostro Paese - ha concluso Bonafede - assieme a Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, a sostenere l'introduzione del Ctr".
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