LONDRA - Il sospetto di presunte interferenze di Mosca anche sulla campagna referendaria britannica del 2016, sfociata nel voto pro Brexit, viene rilanciata in un rapporto parlamentare oggetto da settimane di polemiche a Londra, il quale peraltro ne giudica "non quantificabile" l'eventuale effetto concreto. Lo scrive oggi il Sunday Times, citando anticipazioni del documento fatte filtrare sui media a dispetto del mancato placet alla pubblicazione del governo Tory di Boris Johnson fino a dopo le elezioni.
Il rapporto - che si basa su sospetti di fonti d'intelligence e testimonianze di "esperti" e attivisti anti-Cremlino - è stato redatto dalla commissione intelligence della Camera dei Comuni sotto la presidenza dell'ex ministro Dominic Grieve, ex Tory dissidente pro Remain ostile a Johnson. E sul dossier referendum punta il dito genericamente contro presunte interferenze attribuite a messaggi "disseminati sul web" nel 2016 da media russi legati al Cremlino come Russia Today o Sputnik.
Il governo Johnson ha finora giustificato il rinvio della pubblicazione come una procedura ordinaria, legata alla necessità di verificare i contenuti del testo e l'impatto sulla sicurezza nazionale. Ma gli oppositori protestano e sospettano un insabbiamento. Mentre per la ministra ombra degli Esteri laburista, Emily Thornberry, le anticipazioni del Times sollevano nuovi interrogativi sulla tutela delle elezioni del 12 dicembre da ipotetiche intromissioni esterne.
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