Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nucleare: Iran; problemi per embargo petrolio Ue

Ricerca alternative potrebbe allungare tempi nuove sanzioni

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 9 GEN - L'Unione europea ha avviato colloqui con l'Arabia Saudita per verificare se è possibile compensare con altre forniture il petrolio importato dall'Iran, contro il quale i 27 stanno preparando un embargo. La settimana scorsa gli esperti degli stati membri hanno raggiunto un accordo di principio sull'indurimento delle sanzioni contro il regime di Teheran, per bloccare il programma nucleare che si teme abbia scopi militari e non civili. La decisione sarà certamente confermata dagli ambasciatori dei 27, che si riuniscono martedì a Bruxelles per preparare un testo da sottoporre ai ministri degli esteri a fine mese (non più il 30 gennaio, ma una data vicina, per via della concomitanza con il Vertice straordinario sulla crisi). Il processo non si presenta facile e neppure rapido: secondo diverse fonti europee, richiederà almeno alcuni mesi. "Tra le decisione politiche e la concretizzazione delle misure, ci sono ancora molti dettagli da definire", afferma un diplomatico. "E si sa, il diavolo si nasconde nei dettagli".

Il punto più delicato è come rimpiazzare le forniture iraniane. Nel 2010, l'Unione europea ha importato il 5,8% del petrolio grezzo dall'Iran, vale a dire 30,3 milioni di tonnellate. La Spagna, la Grecia e l'Italia sono i paesi della Ue che più beneficiano del petrolio iraniano che rappresenta rispettivamente il 14,6%, il 14% e il 13,2% delle loro importazioni petrolifere. "La Grecia, che aveva bloccato un accordo a dicembre, ha accettato il principio dell'embargo a condizione di avere alternative di rifornimento", spiega la fonte. La Ue sta ora lavorando intensamente alla ricerca di nuove forniture, in stretto accordo con gli Usa e altri partner.

Anche Cina, India, Giappone e Sud Corea (che importano insieme il 60% del greggio dall'Iran) si stanno mobilitando per essere pronti ad affrontare l'imposizione a Teheran di un embargo petrolifero. L'Italia, tiepida all'inizio, ha accettato il principio di rafforzare le sanzioni economiche all'Iran, colpendo anche il petrolio. Ma pone le sue condizioni. Il premier Mario Monti ha precisato che Roma "parteciperà a eventuali sanzioni supplementari imposte dall'Europa, incluso l'embargo petrolifero, purché sia graduale e siano escluse" le consegne a rimborso "dei debiti che l'Iran ha contratto con l'Eni". Una partita molto delicata per l'Italia. Ieri, la compagnia petrolifera statale Nioc ha annunciato che non intende versare i due miliardi di dollari di arretrati che la società italiana rivendica per l'attività svolta in Iran tra il 2001 e il 2009. I tempi e la durata di applicazione dell'embargo europeo contro il petrolio iraniano sono l'altro grosso problema da superare. "Diversi paesi chiedono un periodo di transizione per completare i contratti in corso, ma se accettata, questa proposta - commenta la fonte - potrebbe dilazionare di diversi mesi l'entrata in vigore di un blocco europeo". Con grande disappunto di Gran Bretagna, Francia e Germania che spingono invece per bruciare le tappe, in particolare dopo le nuove minacce di Teheran sulla chiusura dello stretto di Hormuz.(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Ultimo aggiornamento: