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Ue: compie un anno iniziativa cittadini, ma serve già revisione

Cambiare modi e tempi raccolta firme, oggi nessuna ce la fa

Redazione ANSA

BRUXELLE - Compie un anno l'iniziativa europea dei cittadini, ma gia' serve una revisione. Lo strumento di democrazia partecipativa diretta istituito dal Trattato di Lisbona con cui i cittadini possono chiedere alla Commissione Ue di legiferare su un determinato tema, secondo diverse organizzazioni della societa' civile, con le modalita' attuali non riesce a funzionare come dovrebbe. Operativo dal primo aprile 2012, finora nessuna delle iniziative e' riuscita a raggiungere la fatidica soglia di 1 milione di firme provenienti da almeno 7 paesi diversi con determinate quote entro un anno di tempo.

 

Delle 27 proposte inviate a Bruxelles, secondo i dati di Democracy international, Ecas e Iri Europe, 8 sono stati respinti dalla Commissione perche' gli ambiti di legislazione non rientravano nelle competenze previste. Cinque, invece, sono state ritirate dagli stessi organizzatori, di cui tre per poter far ripartire il periodo di raccolta firme. Solo un'iniziativa, a favore dell'acqua pubblica, e' riuscita a superare la soglia del milione di firme, ma non e' stata raggiunta la quota prevista paese per paese.

 

Nove di queste iniziative, pero', tra cui quella sull'acqua, si sono viste concedere dalla Commissione Ue piu' tempo proprio alla luce dei problemi incontrati dagli organizzatori. ''Siamo delusi'', ha affermato Bruno Kaufmann di Iri Europe a nome delle organizzazioni della societa' civile impegnate su questo fronte. Da un lato, infatti, ''ci sono ancora troppe persone nell'Ue che non sanno'' di questo strumento, e dall'altro ''ci sono troppo poche iniziative cittadine che posso farcela a raccogliere le firme necessarie''.

 

Per questo la Commissione Ue, chiedono le associazioni, dovrebbe avviare un processo di consultazione pubblica per la revisione delle modalita' dell'iniziativa cittadina. Perche' questa possa davvero funzionare, raccomandano le organizzazioni, servono campagne di informazione, prolungare i tempi della raccolta firme a 18-24 mesi e semplificarne le modalita', allargare la base dei cittadini che possano parteciparvi, e fornire piu' supporto agli organizzatori.

 

 

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