BRUXELLES - Arrivare a un 'Erasmus per tutti', diffondere l'educazione all'auto-imprenditorialità e fare in modo che tutti gli studenti delle superiori possano avere anche un'esperienza di lavoro: queste alcune delle priorità del semestre di presidenza italiana dell'Ue di cui il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha parlato durante un Forum all'Ansa.
"Erasmus plus è il grande contenitore per la mobilità" dei giovani europei, ha sottolineato il ministro ricordando che il programma dispone di 14 miliardi per i sette anni 2014-2020. "Riteniamo - ha aggiunto - che questa sia una delle poche leve per fare un'Europa dei cittadini oltre che un'Europa di mercati e moneta. Tant'è che vorremmo portare avanti l'idea che Erasmus possa diventare parte integrante del curriculum" degli studenti.
L'obiettivo finale è quelli di arrivare a un 'Erasmus per tutti' attraverso uno strumento di incentivazione dei governi nazionali verso le università che fanno politiche di mobilità. "Noi - ha spiegato Giannini - cominciamo quest'anno utilizzando quel quinto che rimane dopo aver scorporato i quattro-quinti destinati alla ricerca; ho concordato con le università che venga destinato a chi incentiva meglio la mobilità". Ad oggi, in Italia, Erasmus riguarda solo 2% della popolazione studentesca, "pochissimo", ha sottolineato il ministro.
Ma la presidenza di turno italiana dell'Ue intende muoversi, sul fronte educazione, anche su altri temi. "Vorremo - ha osservato Giannini - che nell'agenda europea dei prossimi anni il tema della cultura dell'impresa e dell'auto-imprenditorialità diventasse centrale per i singoli Stati oltre che per l'Italia, dove è fondamentale dato il suo tessuto di Pmi".
Inoltre l'Italia porterà sul tavolo del Consiglio educazione e gioventù in programma per il 12 dicembre una questione che figura tra le priorità del governo, cioè l'estensione a tutti gli studenti delle superiori di esperienze di alternanza scuola-lavoro. "Oggi questa esperienza riguarda il 9% degli studenti e coinvolge meno dell'un per cento delle imprese italiane. Oltre a cambiare noi come scuola - ha concluso il ministro - bisogna chiedere alle imprese di avere una differente sensibilità nei confronti di questo tema".