(ANSA) - MARSIGLIA, 7 DIC - L'Europa ed il Ppe hanno ''una responsabilita' speciale'' verso la sponda sud del Mediterraneo, perche' ''per decenni hanno accettato, a volte incoraggiato o contribuito a rafforzare partenariati di convenienza con molti regimi dittatoriali''. Devono ora correggere l'errore investendo in termini politici ed economici, ma anche difendendo il principio della liberta' di religione. Ha avuto anche il senso dell'autocritica l'intervento dell'ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, in apertura del seminario del Ppe dedicato alla Primavera Araba che si tiene a Marsiglia.
Dopo aver spiegato che l'apertura ai regimi e' stata fatta perche' si e' messo l'accento ''sulla stabilita' e la sicurezza a spese della condivisa prosperita''', Frattini ha affermato che gli ''accordi con i dittatori'' sono stati un ''errore'' che ''ha minato la credibilita' dell'Europa e dell'occidente''.
La via per uscirne e', in primo luogo, quella di ''investire nelle giovani generazioni che chiedono opportunita' di cultura e lavoro'' creando un programma Erasmus per gli studenti del Mediterraneo, ammorbidendo le politiche restrittive sui visti.
Poi, ''investimenti in ricerca ed innovazione'' a sostegno delle economie ''che rischiano il collasso''.
''Lo scenario peggiore della Primavera Araba - ha affermato - e' quello di creare un sentimento di frustrazione dando loro l'idea che nessuno dei loro principali obiettivi e' raggiungibile''. In questo caso, ha sottolineato Frattini, si lascerebbe campo libero ''all'indottrinamento e all'incitazione dei gruppi estremisti''.
''Dialogo e reciproca comprensione - ha sottolineato - non significa pero' lasciare cadere i principi fondamentali della nostra societa'. Non si puo' restare in silenzio davanti alle discriminazioni, alla violenza, agli assassinii e alla proibizione di culto che colpiscono chi si professa cristiano''.
Frattini ha concluso citando Alcide De Gasperi: ''Un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni''. (ANSA)