BRUXELLES - La ''ossessione britannica'' per avere la possibilita' di fornire armi all'opposizione siriana rischia di spaccare il Consiglio dei ministri degli esteri di lunedi' prossimo che tra gli altri punti all'ordine del giorno ha soprattutto il rinnovo del pacchetto di sanzioni contro il regime di Damasco, deciso il 29 novembre scorso ed in scadenza il 28 febbraio. ''Se non c'e' accordo all'unanimita', il pacchetto finisce'' spiegano le fonti.
Tra le misure in discussione c'e' anche l'embargo delle armi. Che il Regno Unito vorrebbe modificare in modo da poter rifornire l'opposizione. Secondo le fonti la posizione di Londra ha trovato ''tre-quattro sostenitori'', tra i quali ci sarebbe - anche se con una posizione molto piu' sfumata - la Francia. Mentre tra gli altri paesi ci sono ''perplessita''' se non ''forte opposizione''.
Le informazioni arrivate a Bruxelles descrivono una ''situazione estremamente difficile e complessa'' che ''cambia ogni giorno, da citta' a citta' e da quartiere a quartiere'' sull'asse nord-sud da Aleppo a Damasco e fino al confine con la Giordania. Una situazione di incertezza, rilevano le fonti, che ha indotto l'amministrazione americana a mantenere l'embargo sulle armi.
I servizi europei hanno comunque messo a punto una serie di opzioni sul ''quadro giuridico'' per attenuare eventualmente l'embargo. Tra i ministri il dibattito sara' essenzialmente politico. Di fatto sul messaggio che l'Europa dara' al regime di Assad. E se anche la Gran Bretagna arrivera' decisa a sostenere la sua posizione, a Bruxelles si sottolinea che ''tutti hanno senso della responsabilita''' e che quindi Londra non si spingera' fino a porre il veto che farebbe cadere l'intero pacchetto di sanzioni a Damasco.