ROMA - L'operazione Triton che Frontex farà partire l'1 novembre non sostituirà Mare Nostrum. Lo ha detto il direttore esecutivo di Frontex, Gil Arias Fernandez, sottolineando che "l'Agenzia e l'Unione Europa non possono sostituire gli Stati membri nella responsabilità di controllare le loro frontiere: da noi ci sarà un supporto". "Frontex - ha sottolineato Arias Fernandez - integra il compito degli Stati membri che si trovano ad affrontare crisi promuovendo operazioni congiunte ed una di queste è proprio Triton, che partirà dall'1 novembre indipendentemente da quello che accadrà a Mare Nostrum: la decisione se ridurre o terminare quest'ultima operazione spetta al Governo italiano".
Il direttore dell'Agenzia ha anche precisato i confini dell'azione di Frontex. "Salvare vite umane - ha spiegato - è sempre una priorità assoluta, ma il mandato dell'Agenzia è quello di controllare le frontiere, non facciamo ricerca e soccorso, anche se spesso una missione di controllo dei confini diventa di ricerca e soccorso". Arias Fernandez ha anche rilevato che "l'Agenzia non ha imbarcazioni in grado di andare vicino alle coste libiche", come invece accade per i mezzi di Mare Nostrum, "nè siamo autorizzati a farlo".
Intanto da 26 Stati è arrivato un contributo a Frontex per l'operazione Triton di controllo delle frontiere marittime, che partirà l'1 novembre e sarà coordinata dall' Italia. Si tratta di risorse "più che sufficienti per coprire i fabbisogni dell'operazione". Lo ha detto il direttore di Frontex, che aveva chiesto un maggiore supporto da parte dei Paesi Ue. Triton schiererà ogni mese due navi d'altura, due navi di pattuglia costiera, due motovedette, due aerei ed un elicottero.
Al momento Frontex ha ricevuto offerte di equipaggiamento tecnico e di guardia di frontiera da 26 Paesi. Il budget ha disposizione è di 2,9 milioni di euro al mese. "I fondi ora disponibili - ha spiegato il direttore - bastano fino a metà gennaio; da quel momento sarà attivo il budget 2015". Domani al quartier generale di Frontex a Varsavia, ha proseguito Fernandez, "incontrerò il capo della polizia italiana, prefetto Alessandro Pansa, con il suo staff e definiremo gli ultimi dettagli tecnici dell'operazione". Il direttore ha poi ricordato che l'Agenzia avrà a disposizione complessivamente 90-92 milioni di euro (in lieve aumento rispetto agli 87 milioni del 2014) e la Commissione Europea ha istituito un fondi di riserva di 20 milioni di euro cui Frontex potrà accedere in caso di emergenze.
Nel 2014 ci sono stati finora 207mila ingressi illegali di stranieri nel territorio Ue, il doppio rispetto a quanto registrato nell'intero 2013 (107mila). Lo ha detto Gil Arias Fernandez, che ha parlato di "drammatico aumento rispetto agli anni precedenti, anche rispetto al picco del 2011, quando si contarono 141mila ingressi irregolari". In Italia sono arrivati in 143mila.
"Mare Nostrum non convivrà con Triton, ma sarà chiusa. D'accordo con il premier, ad un prossimo COnsiglio dei ministri sarà deliberata la conclusione dell'operazione". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in un'informativa alla Camera, assicurando che "anche dopo la dismissione dell'operazione Mare Nostrum l'Italia continuerà a fare ricerca e soccorso in mare, ma non avremo due linee di difesa: una più avanzata verso la costa nordafricana e l'altra sul confine Schengen". "Non ci sarà mai - ha precisato Alfano, parlando con i cronisti al termine della sua informativa - una sospensione delle operazioni di salvataggio in mare da parte dei mezzi italiani. Lo prevede il diritto internazionale del mare".
In ogni caso, ha continuato Alfano sottolineando che l'operazione ha ricevuto "l'apprezzamento della comunità internazionale", Mare Nostrum "ha evitato che il Mediterraneo si trasformasse in un immenso cimitero: in un anno abbiamo soccorso poco meno di 100mila migranti, purtroppo ci sono stati quasi 3mila tra morti e dispersi. Abbiamo inoltre arrestato oltre 500 scafisti e sequestrato tre navi madre".