M5s torna all'attacco: 'Siri faccia un passi di lato'

Blog 5s, 4 domande alla Lega: 'Chiarimento necessario'

Redazione ANSA

 "Non possiamo aspettare una settimana per una risposta della Lega, ci dicano una risposta e continuiamo a lavorare". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a 'Di Martedì' in onda su La7, interpellato sulla vicenda del sottosegretario ai trasporti Armando Siri, ideatore della flat tax. "Questo tema della flat tax non c'entra con il Ministero dei trasporti, a maggior ragione si metta in panchina e aspetti che finisca l'indagine, poi sarò io stesso a riproporgli di fare il sottosegretario", ha detto Di Maio. "Sono i cittadini a dirmi di liberarmi del problema - ha poi aggiunto successivamente - se lo toglievano di mezzo come sottosegretario, se lo facevano decadere la scorsa settimana oggi non parlavamo di questo tema ma di cantieri, di quello che stiamo facendo per le imprese". "Al di là del tema dei sondaggi - ha detto - ogni cosa va portata alla concretezza".
"Qui nessuno sta aprendo una crisi di governo perché io credo che questo Governo debba ancora fare tante cose: il salario minimo orario, gli aiuti alle famiglie che fanno figli, abbassare le tasse alle imprese. Però sulla vicenda in questione io non posso accettare che una persona in quella indagine con questi dubbi resti lì come sottosegretario", ha concluso Di Maio.

"Le stanno provando tutte per distogliere l'attenzione sul tema principale: le dimissioni di Siri. Prima gli attacchi gratuiti alla Raggi, poi la foto di Salvini con il mitra e ancora la reintroduzione della leva obbligatoria. Una dopo l'altra per provare ad oscurare quella che per noi rimanere la notizia principale sulla quale non possiamo soprassedere: l'inchiesta per corruzione che vede il coinvolgimento del sottosegretario Siri. Di mezzo ci sarebbero legami con la mafia. Siri faccia un passo di lato e chiarisca". Lo sottolineano fonti del M5S

 "Quattro domande alla Lega sul caso Siri". E' questo il titolo di un post sul blog delle Stelle in cui il M5S elenca quattro quesiti per "un chiarimento necessario e non più rimandabile". "Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata? Perché Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate dal M5S, per incentivare l'eolico? Perché Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte? Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri", sono le quattro domande pubblicate dal blog del Movimento.

"Abbiamo aspettato qualche giorno prima di lanciare questo appello, e ci auguriamo che dalla Lega arrivi un segnale. Abbiamo visto il sottosegretario Siri smentirsi nell'arco di 24 ore. Lo abbiamo visto dire in un primo momento che non si era mai occupato di eolico e di non sapere chi fosse Arata. Il giorno dopo, però, ha cambiato versione, ammettendo di aver presentato degli emendamenti sull'eolico e di conoscere anche Paolo Arata. Chi è Paolo Arata? Paolo Arata è ritenuto da molti il "faccendiere" di Vito Nicastri, considerato, quest'ultimo, un fedelissimo di Matteo Messina Denaro. A certificare i rapporti tra gli Arata e Nicastri c'è anche una foto pubblicata dai media, dove si vede proprio Nicastri dal balcone, agli arresti domiciliari, mentre parla con uno dei figli di Paolo Arata", si legge nel post. "Ma in questi giorni abbiamo letto anche di altro. Ad esempio c'è il caso dell'assunzione a Palazzo Chigi di uno dei figli di Paolo Arata. Assunzione fatta dal sottosegretario Giorgetti. Nulla contro il figlio di Arata, ma quest'assunzione, legata alle ultime inchieste, pone sicuramente un problema di "opportunità" politica e richiede una spiegazione ai cittadini", attacca ancora il Movimento che conclude: "Il più grande capitale dei cittadini italiani è la reale volontà di cambiamento delle forze al governo. Dare una risposta a queste domande significa dire ai cittadini che in Italia le cose sono cambiate davvero. Il cambiamento non ammette sconti, o scorciatoie. Prima di tutto con se stessi, come il Movimento 5 Stelle ha sempre dimostrato. Andiamo avanti a lavorare, c'è tanto da fare, ma con serietà.".

 

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