Tensione alta a Firenze dove si sono radunate oltre 2000 persone per protestare contro la presenza del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha tenuto un comizio in piazza Strozzi. La manifestazione era stata organizzata da alcune sigle dei collettivi di sinistra anche se poi si sono viste alcune bandiere di Potere al Popolo e di altre sigle della sinistra e tante bandiere della pace. Già molto prima che Salvini arrivasse sul palco circa trecento giovani hanno cercato di sfondare il cordone della polizia sotto l'arco che da piazza della Repubblica porta in via Strozzi, a un centinaio di metri dal palco della Lega, dove insieme al vicepremier c'era il candidato a sindaco per il centrodestra Ubaldo Bocci. I primi due tentativi sono stati respinti con cariche di alleggerimento, poi quando i manifestanti si sono fatti più minacciosi, gli agenti hanno iniziato a caricare con più decisione per respingerli. Alla fine sono state sei/sette le cariche con qualche poliziotto contuso così come qualche contuso si è registrato tra i manifestanti. Anche il sindaco Dario Nardella, sui social, mentre saliva la tensione, ha invitato i manifestanti a mantenere la calma, a "un dissenso non violento". In realtà la stragrande maggioranza dei manifestanti, portavano cartelli e striscioni anche ironici, mentre in testa ai manifestanti uno striscione esplicativo: 'Dopo il Matteo di Rignano, cacciamo il Matteo Padano. Firenze non si Lega', e qualche foto di Salvini a testa in giù. Non pochi anche coloro che sono arrivati in piazza con la maschera di Zorro sul volto. I più agitati, mentre piazza della Repubblica si stava svuotando, alla fine del comizio del vicepremier e leader della Lega, sono partiti in corteo, cercando poi di tornare verso piazza Strozzi, dove Salvini è rimasto a lungo per fare i selfie con i militanti per poi tornare in piazza della Repubblica dove hanno organizzato un presidio. "Non è normale che ci siano contestatori di professione che fanno a botte con polizia e carabinieri", ha tuonato dal palco il vicepremier, "sono figli di papà profumati col portafoglio pieno, non vivono la realtà", ha aggiunto annunciando un inasprimento delle pene per chi aggredisce le forze dell'ordine.