Euro 2008: psicodramma rigori, stavolta e' fiesta Spagna
L'Italia battuta 4- 2 va fuori: sbagliano De Rossi e Di Natale
(dell'inviato Piercarlo Presutti)(ANSA) - VIENNA, 22 GIU -
Stavolta le lacrime sono azzurre, lo psicodramma dei rigori
premia gli altri, in questo caso gli spagnoli: che non hanno
fatto molto di piu' della nazionale di Donadoni, ma
qualcosina si', nel corso di una serata di calcio noioso
riscattato solo dai brividi per i penalty, e dunque meritano
di andare avanti.
E' finita cosi', senza neanche un bagliore nella notte
calda di Vienna, l'avventura dell'Italia campione del mondo
agli europei di calcio. A capo della piu' brutta partita del
torneo, conclusa ai tempi regolamentari 0-0 e poi 4-2 per
gli iberici per gli errori di De Rossi e Di Natale, gli
azzurri escono di scena. Era stato disastroso il loro avvio
di europeo, non e' stata particolarmente dignitosa neanche
la loro uscita di scena: 120' di attesa e sofferenza,
sperando nelle mani senza fine di Buffon per scamparla e
guadagnarsi la semifinale contro la Russia. Invece il calcio
da' ed il calcio toglie, come hanno detto spesso gli azzurri
in questi giorni: e stasera ha sottratto, perche' il
portiere juventino un rigore avversario l'ha anche parato,
ma gli sbagli azzurri sono stati di piu'.
Il calcio stasera toglie agli azzurri anche se la coppia
di fenomeni d'attacco spagnoli, Villa-Torres, quasi mai s'e'
vista. Ed anche se le furie rosse sono state molto piu'
mansuete rispetto agli sfracelli delle altre gare. L'Italia
pero' mai e' apparsa padrona del gioco, e le assenze degli
squalificati Pirlo e Gattuso non possono funzionare da alibi
per un ct che fatalmente finira' sotto processo, nonostante
il suo contatto sia stato rinnovato da poco (ma la Figc si
e' riservata una clausola di rescissione).
Le assenze di Pirlo e Gattuso avevano spinto Donadoni a
puntare in avvio sul blocco Roma. E cosi' esordio dal primo
minuto per Aquilani e conferma per Perrotta, oltre che per
il leader De Rossi: quarto uomo di centrocampo era
Ambrosini. In avanti fiducia a Cassano a sostegno di Toni,
mentre la retroguardia, falcidiata da infortuni, era
praticamente obbligata: Panucci-Chiellini centrali,
Zambrotta e Grosso esterni.
Un po' per colpa del caldo, molto per la disposizione
tattica, andava in scena il primo tempo meno spettacolare
dell'europeo. Perche' l'Italia piazzava De Rossi a fare il
centromediano metodista per sopperire alle carenze
difensive, e dunque perdeva inevitabilmente in fase di
costruzione (anche a causa della mancanza di spinta di un
Aquilani fuori ruolo a destra) in un 4-1-3-2 buono
soprattutto per coprire gli spazi.
La Spagna invece recitava a memoria lo spartito del suo
gioco in un 4-4-2 scolastico, che faticava enormemente a
trovare sbocchi. Le emozioni erano cosi' pochissime: una
protesta iberica infondata per un contatto in area
Ambrosini-Torres al 15', un cross di Ambrosini sul quale
Toni arrivava in ritardo di un soffio al 19'. E poi una
serie di tentativi da lontano degli spagnoli (al 24' ed al
32' parate a terra di Buffon su tiri di Villa e Silva, al
37' una botta da 30 metri ancora di Silva, fuori di poco).
Mentre da parte azzurra ad accendere davvero i tifosi del
Prater arrivava solo una giocata brillante di Cassano che al
36', su tocco di Ambrosini, finalmente andava in profondita'
e crossava un pallone dolce per Toni: il colpo di testa del
centravanti pero' rimpallava sul corpo di Marchena.
Nella ripresa al 4' l'Italia sfiorava il pasticcio
difensivo quando su cross dalla destra Panucci in area
liberava addosso a De Rossi, la palla finiva a Silva che
pero' sprecava. Al 10' Torres sfuggiva a Panucci e metteva
in mezzo, Chiellini anticipava Villa. Al 12' Donadoni
inseriva Camoranesi per Perrotta, ed al 13' gli spagnoli ci
provavano con Silva: alto. Scattava allora il momento di
Fabregas, che rilevava Xavi, ma Aragones mandava in campo
contemporaneamente anche Cazorla per Iniesta. Logico
disorientamento degli spagnoli e l'Italia creava la sua
migliore occasione: lancio lungo di De Rossi in area, batti
e ribatti con palla che arrivava a Camoranesi il cui tiro da
due passi veniva neutralizzato con una prodezza da Casillas.
Gli azzurri, tra i quali Aquilani aveva preso confidenza,
provavano allora ad alzare il pressing. Reggevano pero' solo
qualche minuto. L'ennesimo colpo di testa fuori di Toni al
20', poi un'ammonizione per simulazione al capocannoniere
Villa preludevano alla sostituzione di Cassano, rilevato da
Di Natale. Provava a forzare i tempi la Spagna, ed al 34'
Buffon doveva respingere su punizione a giro di Senna, prima
di ripetersi al 36'(aiutato dal palo) su un tiro rasoterra
del brasiliano naturalizzato. Al 37', su cross di Di Natale,
Toni toglieva letteralmente dal piede di Grosso la palla
della vittoria. E la gara andava cosi' ai supplementari,
senza Torres, sostituito da Guiza. Subito una protesta
spagnola per un contatto Ramos-Chiellini, e la gara
finalmente dava l'impressione di accendersi. Al 3' Silva
piazzava una botta che finiva a pochi centimetri dal palo.
Ed al 5' su cross di Zambrotta e colpo di testa di Di Natale
era Casillas a deviare splendidamente in angolo. Ci provava
ancora Toni di testa (fuori di poco) ed in avvio di secondo
tempo supplementare entrava Del Piero per Aquilani. Al 5'
Buffon usciva bene su Villa, un tiraccio di Guiza ed
un'incursione di Cazorla con tiro a lato chiudevano di fatto
le ostilita'. Come da copione, si andava ai rigori: degli
spagnoli sbagliava solo Guiza, degli azzurri con Grosso e
Camoranesi che avevano fatto il loro dovere, sbagliavano De
Rossi e Di Natale. Con i protagonisti degli errori in
lacrime, scattava la fiesta spagnola. Tutto sommato e'
giusto cosi'. (ANSA)