E per una notte Berlino diventò come Napoli. La vittoria sull'Italia della Germania ai rigori é stata salutata dalla solitamente compassata capitale tedesca con rumorosissimi petardi, fuochi d'artificio e caroselli per le strade. Impazzite le migliaia di persone che hanno seguito l'incontro al cardiopalma al Fernmile, il tratto del grande viale che si innesta nel parco del Tiergarten davanti alla porta di Brandeburgo. Un po' ovunque si sono sentiti urla e grida dopo che la Nazionale tedesca ha segnato il rigore decisivo, e subito sono partiti i caroselli delle automobili che sventolano le bandiere teutoniche lungo i grandi viali della città prussiana. Le città si sono letteralmente svuotate con il fischio di inizio, e i soli suoni che si sentivano erano quelli dei maxi schermi allestiti ad ogni angolo da tutti i ristoranti e da ogni bar. A Berlino poi erano strapieni i biergarten e il Fermile, classico punto di incontro per le partite all'ombra del monumento più famosi. Gli italiani c'erano. Hanno cantato l'inno di Mameli ovunque; hanno osservato il minuto di silenzio per le vittime della strage in Bangladesh; nella fredda notte berlinese, sono stati a fremere durante le azioni pericolose della Germania. L'ultimo rigore è stato vissuto come una liberazione per i tedeschi, e come una condanna per gli italiani. Un gruppo di loro, con il tricolore addosso e con ghirlande rosse, bianche e verdi, hanno lasciato la Kulturbrauerei, una vecchia birreria trasformata qualche anno fa in un immenso cento culturale dove almeno tremila persone si sono radunate davanti al maxi schermo. Per loro, l'onore delle armi, per una vittoria arrivata veramente all'ultimo per la lotteria dei rigori. In fondo, non infierisce neanche la Bild: "sì, sì, sì, la maledizione-Italia è sfatata". La festa a Berlino ora può continuare.
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