Stato di massima allerta in Francia che, in pieno Europeo, è sotto l'incombente minaccia terroristica che si è concretizzata nel brutale assassinio di una coppia di agenti lunedì notte. Intanto i vertici del Paese corrono ai ripari dopo la guerriglia urbana andata in scena ieri a margine del corteo sindacale contro la riforma del lavoro.
L'allerta da Bruxelles e la frace choc di Valls - La polizia e l'antiterrorismo francesi sono stati allertati dai colleghi belgi che piccoli gruppi di estremisti hanno lasciato la Siria diretti in Francia e Belgio per compiere attentati. Lo riferisce un funzionario francese all'Ap, aggiungendo che le autorità di Parigi restano "molto caute". "Questa guerra - ha detto il primo ministro Manuel Valls il giorno dopo l'uccisione dei due agenti - durerà una generazione. Altri innocenti perderanno la vita. Mi si accuserà di generare ancora più ansia, ma la realtà è questa". Ai microfoni della radio, Valls ha rifiutato ogni processo ai servizi di sicurezza dopo l'assassinio dei due poliziotti da parte - ancora una volta - di un sospetto, segnalato e sottoposto a intercettazioni telefoniche. "Non permetterò che si parli del benché minimo errore, né di mancanza di discernimento - ha affermato - è sempre un fallimento quando due pubblici ufficiali vengono assassinati così". "Facciamo fronte a una minaccia globale - ha aggiunto il primo ministro - abbiamo un nemico interno con questi individui autoradicalizzati che possono agire con pochissimi mezzi".
Lo stop alle manifestazioni - Altolà del presidente francese Francois Hollande. Hollande ha infatti annunciato oggi che non ci saranno "più autorizzazioni a manifestare se non viene garantita la protezione dei beni e delle persone". Hollande, citato dal portavoce del governo Stephane Le Foll al termine del Consiglio dei ministri all'Eliseo, ha aggiunto che - dopo i gravi incidenti di ieri a Parigi - le future autorizzazioni a manifestare saranno esaminate "caso per caso". Il presidente ha ricordato il rispetto delle libertà, in particolare quella di manifestazione e di sciopero, ma ha ricordato il "contesto particolare" attuale, con gli europei di calcio in Francia e la lotta al terrorismo. Sulla stessa linea il primo ministro francese, Manuel Valls, che ha chiesto alla Cgt di non organizzare più a Parigi manifestazioni che possano sfociare in violenze, come ieri, e ha ribadito che il governo non modificherà il progetto di riforma del lavoro. Intervistato su France Inter, Valls ha rivolto pesanti accuse al sindacato, asserendo che il servizio d'ordine ha avuto un atteggiamento "ambiguo" nei confronti dei casseur che hanno imperversato lungo tutto il corteo. Ed ha aggiunto che ieri c'erano "molti più ultrà" e teppisti del solito, 700-800. "Queste manifestazioni non possono più continuare così - ha proseguito - e faccio appello alla responsabilità di un sindacato, la Cgt, che ieri, è chiaro, è stato sopraffatto. Gli chiedo di non organizzare più questo tipo di manifestazione a Parigi. Caso per caso, ci assumeremo le nostre responsabilità". L'articolo 2 e gli altri principali punti del jobs act, di cui la Cgt chiede il ritiro, "non possono essere modificati e saranno adottati", ha ribadito il premier.
Ieri la città, nel pieno dell'Euro 2016, è stata messa sottosopra con immagini da guerriglia e almeno 40 feriti, tra cui 29 poliziotti e 58 fermi tra le fila dei casseur. Nella Francia dei veleni non bastava l'allerta massima per il terrorismo. A Parigi la manifestazione indetta dai sindacati contro la riforma del Lavoro si è trasformata in campo di battaglia. Sassi, bastoni, bottiglie, vetrine infrante, auto rovesciate e bici in fiamme. Addirittura l'assalto all'ospedale pediatrico in cui è ricoverato l'orfano dei due poliziotti massacrati ieri sera da uno jihadista dell'Isis.