Uno schieramento "eccezionale" l'ha definito il prefetto di Parigi, Michel Cadot: domani e dopodomani, per la finale di Euro 2016 fra Portogallo e Francia, 1.300 poliziotti saranno dislocati allo Stade de France, 1.400 nella fan zone di Parigi e 700 nelle metropolitane. Altri 3.400 saranno già schierati sugli Champs-Elysees nel caso di vittoria dei Bleus e corsa dei tifosi a festeggiare sulla grande avenue.
Commovente omaggio a portoghese Dias, ucciso a Stade de France. "Quello che è difficilissimo da gestire sul piano della sicurezza sono i movimenti di folla" ha spiegato il prefetto, ricordando l'auto impazzita che, dopo i mondiali di Francia 1998 travolse la folla sugli Champs-Elysees ferendo 150 persone. Si aggiungono, ha detto poi Cadet, la minaccia terroristica e i rischi di danneggiamenti. Nessuna traccia su una eventuale data o luogo dove potrebbero lunedì sfilare i Bleus in caso di eventuale vittoria agli Europei, ma si escludono gli Champs-Elysees per le disposizioni di sicurezza già in vigore per la cerimonia del 14 luglio, festa nazionale. Rafforzati i controlli di sicurezza all'accesso allo Stade de France, con un allargamento del primo perimetro di controlli. Vietate bevande alcoliche nei dintorni dello stadio
Figlio vittima kamikaze, "vedrai finale da bel posto" - "Al risultato della semifinale, ho subito pensato a te, papà. Domenica a Saint-Denis i tuoi due paesi si affronteranno a qualche metro da quella porta D dove hai perso la vita. Io non sono ancora in grado di tornarci, ma mi consolo pensando che almeno tu vedrai la partita da un posto speciale". Questo il toccante messaggio di Michael Dias, figlio di Manuel Dias, vittima del kamikaze fuori dallo Stade de France la sera del 13 novembre 2015, alla vigilia della finale degli europei Portogallo-Francia. "Te ne sei andato davanti allo Stade de France e questa finale riapre con forza il dramma che abbiamo vissuto", scrive Michael Dias immaginando di rivolgersi al padre, che guidava il pullman sul quale aveva condotto un gruppo di tifosi all'amichevole Francia-Germania. "Eri appassionato di calcio - continua il ragazzo - e sono certo che questo Francia-Portogallo sarebbe stata una grande serata per te. Nato in Portogallo avevi scelto la Francia come paese d'adozione, ed eri la prova vivente che l'integrazione è possibile". "Tu avevi amici di ogni nazionalità - si legge ancora nella lettera - tu sapevi come rispettare l'identità di ognuno. Per te la Francia era il denominatore comune di tutti noi ed è questa immagine di tolleranza che mi rimane". "Per questa finale - conclude il figlio della vittima - che riunirà giocatori di origini francesi, portoghesi o africane, vorrei condividere un messaggio di rispetto. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese come la Francia, nel quale nonostante le difficoltà le nostre vite si incrociano e si arricchiscono grazie a questa mescolanza. Siamo fieri di farne parte, non facciamo che gli interessi di qualcuno ci convincano del contrario".