E' il numero 1 del ranking della Fifa e tra i favoriti del torneo
Terza classificata nell'ultimo Mondiale in Russia nel 2018 e da tempo numero uno del ranking disegnato della Fifa, il Belgio arriva a Euro 2020 con la sensazione che il torneo continentale sia una delle ultime occasioni per vincere ancora qualcosa.
La sua straordinaria generazione di fenomeni nati nei primi anni 90, degli Eden Hazard, De Bruyne, Courtois, Mertens e Lukaku (non Nainggolan, che si è chiamato fuori), non può accontentarsi dei risultati ottenuti finora, che di concreto hanno portato poco o niente.
Ci vuole un trionfo, per dare sostanza a una selezione a tratti fortissima, basti ricordare come mise sotto la Francia nella semifinale mondiale poi persa nonostante una supremazia quasi assoluta. I Diavoli Rossi sono quindi obbligati a vincere, una missione che potrebbe condizionarli ma a cui non possono sottrarsi, nonostante la prudenza predicata dal ct Roberto Martinez, che fra le favorite mette non i suoi ma l'Italia.
Il gruppo B di Euro 2020, a vincere il quale il Belgio non dovrebbe avere problemi, avrà come palcoscenico delle partite San Pietroburgo e Copenaghen. Ma la composizione di questo girone ha fatto molto discutere perché al momento del sorteggio, a Bucarest, tre delle quattro squadre del gruppo erano già state decise, per via dei cervellotici criteri di assegnazione decisi dall'Uefa, che hanno fatto sì che alcune nazionali siano state automaticamente assegnate a dei gironi. Così a Danimarca e Russia si è unito 'a tavolino' anche il fortissimo Belgio e in pratica l'unica rivale uscita dall'urna è stata proprio la Finlandia.
Un tempo il Belgio, Van Himst a parte, era soprattutto terra di portieri, grazie alle prodezze dei vari Piot, Pfaff e Preud'homme, ora invece gioca all'attacco e si schiera di solito con la difesa a 3 e un tourbillon di soluzioni in avanti. La più utilizzata dal tecnico Martinez è con due mezzepunte, E.Hazard e Mertens, a sostegno del colosso dell'Inter, Romelu Lukaku.
Nelle eliminatorie ha fatto percorso netto, con dieci vittorie in altrettante partite. Numeri da capogiro (ma una delle rivali era San Marino) che però non fanno andare su di giri il ct Martinez, che cerca di fare il 'pompiere'.
"Dovremo prepararci bene - è il 'mantra' che ripete da mesi -, perché nel nostro girone logisticamente sarà dura. Dovremo giocare a San Pietroburgo e Copenaghen, e non è il massimo, perché vuol dire che dovremo cambiare tutti i nostri spostamenti. Non ci consideriamo i favoriti, anche se sappiamo che possiamo competere contro chiunque. Tutti possono vincere questo torneo, c'è un livello altissimo".
A dimostrarlo è proprio il Belgio, paese piccolo ma strabordante di talenti, che può permettersi il lusso di tenere fra le riserve gente come Fellaini, Dembélé, Chadli, Tielemans, Batshuayi e Origi. Non calciatori qualsiasi, ma elementi di provato valore che non trovano però spazio fra i 'Diavoli rossi'. Il ct Martinez dovrà anche fare i conti con i loro fantasmi e dimostrare di saper vincere. Chissà se il momento è arrivato.