"Non c'è un pericolo per l'Eni" per
la guerra in Libia, perché "il 95% delle sue attività sono
nell'area a occidente di Tripoli. Finché c'è una posizione forte
di Misurata, che ha le migliori milizie sul terreno, non vedo
rischi". E' il parere dell'ex Capo Stato maggiore Aeronautica
Militare e difesa, Vincenzo Camporini. L'Eni può contare anche
su un buon "rapporto con il territorio, sviluppato nel corso dei
decenni. Una politica per cui le popolazioni sono le prime a
capire che è interesse di tutti il fatto che continuino queste
attività; le popolazioni sono i primi difensori delle
infrastrutture dell'Eni". Occorre però, ed è possibile, "trovare
un accordo con la Francia", che "salvaguardi gli interessi di
Total e di Eni". Ma "bisogna fermare Khalifa Haftar" prima "che
accada davvero qualche guaio", anche in considerazione del fatto
che "ha dimostrato di essere militarmente molto debole".
Inoltre, "si rischia uno stallo che potrebbe andare avanti a
lungo e con un grande perdente: le popolazioni libiche".
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