Lo sconto in fattura introdotto dal
decreto Crescita va modificato. Così com'è stato pensato non
funziona se non per i grandi operatori finanziari.
L'agevolazione rischia infatti di tradursi in un boomerang per
le realtà più piccole, costrette a far da banche ai cittadini,
ad anticipare cioè gli incentivi dell'Ecobonus e del Sismabuonus
recuperandoli poi come credito d'imposta nell'arco di cinque
anni. Per la gran parte delle piccole, piccolissime e medie
imprese la previsione è insostenibile e va cambiata. Lo
affermano in una nota i leader di Confartigianato, Confapi
edilizia, Confcommercio e Cna del Friuli Venezia Giulia. Una
richiesta corale indirizzata al Governo giallo-verde affinché,
se non cancellare tout court la norma, provveda a riscriverla.
"Al Governo non chiediamo di spazzar via lo sconto in fattura,
ma di ripensarlo, così da conciliare le esigenze
dell'utilizzatore finale a quelle delle piccole imprese -
dichiara il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti.
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