Dopo una lunga carriera
concentrata su temi di interesse sociale, Tahar Ben Jelloun ha
deciso, temporaneamente, di reinventarsi. Ospite a
Pordenonelegge, ha presentato 'Insonnia', romanzo di un genere
che mai aveva affrontato prima: il giallo. "Quando ho compiuto
settant'anni, mi sono detto che potevo fare quel che volevo. Mi
sono buttato e il risultato mi ha sorpreso: in Francia lo
considerano il giallo dell'anno. E dire che non è nemmeno un
giallo classico: il killer non viene braccato dalla polizia e
pian piano si tramuta in una sorta di giustiziere", ha spiegato.
"L'idea di fondo è nata in seguito alla morte di mia madre - ha
detto - dopo essermi occupato di lei e della sua malattia per
tre anni, la sua scomparsa è giunta come un sollievo: finalmente
non dovevo più guardarla soffrire e penare, sapevo che era
libera dal dolore. L'insonnia, di cui soffro anch'io credo sia
al contrario un'incapacità inconscia di accettare la morte e di
lasciarsi andare al sonno", "una sua versione più dolce".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA