"La Francia punta a diventare una
delle cinque potenze mondiali nel campo dell'intelligenza
artificiale (AI)". Per questo, lo scorso anno "ha messo in campo
investimenti per 1,5 miliardi di euro fino al 2022". Una cifra
che fa impallidire gli istituti di ricerca italiani, ma che
Oltralpe viene percepita come indispensabile, perché "perché
l'AI ha un impatto positivo su molti aspetti della nostra vita e
sull'economia. Per questo motivo non bisogna averne paura. Non
va demonizzata, ma piuttosto governata". A fare il punto su
quello che ormai da molti viene definito un vero e proprio
braccio di ferro tra potenze per la supremazia sulla robotica e
gli algoritmi è Bertrand Braunschweig, coordinatore del piano
nazionale francese per l'AI e direttore dell'Inria (Institut
national de recherche dédié aux sciences du numérique) in questi
giorni a Trieste, dove ha preso parte a un seminario ospitato
dalla Sissa dedicato al tema.
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