"Un'agenda folle sulla fase 2. Il
ritardo con cui si intende far riaprire negozi, pubblici
esercizi e professioni del terziario è inaccettabile". Lo
afferma in una nota il presidente di Confcommercio Fvg, Giovanni
Da Pozzo, a nome dei presidenti territoriali di Gorizia,
Pordenone e Trieste, trovando "incomprensibile una previsione di
riapertura il 18 maggio per le attività commerciali e il 1
giugno per bar e ristoranti". "Confidavamo che il governo
tenesse conto di una situazione economica sotto gli occhi di
tutti e invece è emersa l'inadeguatezza di una politica che si
fa dettare la linea della comprensibile prudenza delle
commissioni sanitarie - sostiene Da Pozzo - La politica deve
certamente seguire le indicazioni della scienza, ma adeguarle al
contesto. E "sconcerto per il cronoprogramma della Fase 2
anticipato dal premier Giuseppe Conte", giunge anche da parte
del presidente di Confartigianato Imprese Fvg, Graziano Tilatti.
"I servizi alla persona, un settore già molto attrezzato per le
misure igieniche e di sicurezza - sostiene - non può aspettare
il 1 giugno per riaprire. Non concepibile neppure la data del 18
maggio per il riavvio di negozi. È un calendario che affossa le
imprese".
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