Opere, documenti, foto e testi
inediti che raccontano Gillo Dorfles. Sono i "tesori" custoditi
nel catalogo della mostra "Il segno rivelatore di Gillo",
presentato oggi su fb da Marianna Accerboni, ideatrice e
curatrice dell'esposizione dedicata al critico, filosofo
dell'estetica e pittore triestino in occasione del 110/o
anniversario del compleanno.
L'allestimento, il primo dopo la sua morte, inaugurato lo
scorso novembre alla Biblioteca statale di Trieste, rivive oggi
nelle pagine del volume. Un'esposizione di 90 anni della sua
pittura, dai primi lavori del 1910 a quelli realizzati nel 2000,
con varie opere su carta, che 'esprimono il segno' ed esposte
per la prima volta. Accanto ai disegni, anche la parte
documentaria: una trentina di suoi libri nell'edizione
originale, rassegne stampa e lettere autografe.
Tra i contenuti del catalogo, c'è un approfondito scritto
introduttivo di Accerboni che compone un ritratto inedito in cui
l'intellettuale artista viene ricordato sia come uomo che come
pittore dal pensiero e dal gesto indipendente, innovatore e del
tutto fuori dagli schemi. Segue un'intervista inedita della
nipote del critico, Giorgetta, raccolta nel 2017, in cui vengono
ripercorsi i diversi step di esperienze e approfondimento
intellettuale e artistico che condussero Dorfles alla creazione
del proprio linguaggio filosofico e artistico.
Promosso dall'Associazione culturale Gillo Dorfles, il
catalogo è stato realizzato con il contributo della Fondazione
CRTrieste e del Rotary Club Trieste Alto Adriatico.
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