Una missione su Marte senza
bandiere, ma fatta nel nome dell'intera umanità: è quello che
sogna Paolo Nespoli, l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea
(Esa) ospite dello EuroScience Open Forum (Esof) di Trieste, in
occasione di una conferenza organizzata da Altec sulla missione
europea Exomars.
"Se dovessimo scoprire che su Marte c'era vita - afferma
Nespoli a margine dell'evento - significherebbe che non siamo
soli nell'Universo e la prova arriverebbe da un pianeta che in
termini di distanze spaziali è il nostro vicino di pianerottolo.
Vorrebbe dire a maggior ragione che nel resto della 'città'
potrebbe esserci qualcun altro".
Arrivare su Marte è una sfida che l'Europa ha deciso di
cogliere con Exomars, il cui lancio è previsto per settembre
2022. "E' una missione complessa con obiettivi molto
interessanti", sottolinea l'astronauta. "Sono orgoglioso che
l'Esa e attraverso di essa, le agenzie spaziali nazionali,
stiano mettendo risorse per questo obiettivo. Allo stesso tempo,
però, penso che dovremmo fare di più e metterci insieme a
livello mondiale per organizzare una missione tutti insieme, nel
nome dell'intera umanità e non di singoli Paesi. Non dobbiamo
seguire una competizione distruttiva, ma costruttiva, nel segno
della cooperazione".
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