Si sviluppa su una superficie di
1.700 metri quadrati ed è tra le più vaste dimore di epoca
romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia. E' la "Domus di
Tito Macro", al centro di un progetto innovativo di
valorizzazione, inaugurato oggi, che ha riportato in vita gli
ambienti dell'abitazione ad Aquileia. L'intervento, promosso
dalla Fondazione Aquileia, è stato finanziato con 6 milioni di
euro, della Regione Fvg e di Ales Spa, e ha previsto la
risistemazione dell'area in seguito all'attività di scavo
condotta dall'Università di Padova e la costruzione di una tra
le più grandi strutture di copertura esistenti in Europa,
sostenuta da pilastri d'acciaio in rosso pompeiano, che
consentirà al pubblico di entrare concretamente in un'antica
dimora romana e comprenderne articolazione, volumetrie e
percorsi.
L'abitazione si estende per circa 77 metri in lunghezza e 25
in larghezza, tra due strade lastricate della città (decumani)
all'interno di uno degli isolati meridionali della colonia dal
quale provengono il mosaico del ratto d'Europa, il pavimento con
tralcio di vite con fiocco e il 'pavimento non spazzato', ora
esposti al Museo Archeologico Nazionale, e il mosaico del Buon
Pastore, provvisoriamente collocato a Palazzo Meizlik.
Nel corso dell'intervento sono state effettuate operazioni di
pulitura, consolidamento, risarcimento di lacune e protezione
finale su una superficie di 320 mq di pavimenti decorati con
mosaici, la cui fase visibile è databile tra la fine del I°
secolo a.C e la metà del I° d.C. La visita sarà prossimamente
arricchita con un allestimento multimediale, che permetterà di
ricostruire le caratteristiche degli ambienti e delle
pavimentazioni.
"La valorizzazione della Domus di Tito Macro rappresenta un
punto importante di un percorso che la Fondazione segue da tempo
per raggiungere una migliore fruibilità dei resti della grande
città romana. L'obiettivo è rendere 'parlanti' i reperti
archeologici e le grandi opere d'arte conservate", ha detto il
presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi.
Questo progetto, ha osservato il presidente e ad di Ales spa,
Mario De Simoni, "conferma la capacità dell'Italia di essere
leader nella valorizzazione dei beni culturali. Con la
ricostruzione dei volumi della Domus di Tito Macro il visitatore
avrà modo di immergersi in modo ancora più coinvolgente nella
realtà del tempo e coglierne al meglio le caratteristiche".
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