Nel pieno della pandemìa, il
Friuli VG è, insieme con il Trentino Alto Adige, l'unica regione
italiana dove il numero delle cooperative mostra una variazione
in positivo. Nel corso dei primi due quadrimestri del 2020, la
riduzione delle nuove cooperative nate, infatti, è stata del
33,5 per cento su scala nazionale. Ma, per Daniele Castagnaviz,
presidente di Confcooperative Fvg, "l'impatto vero della
pandemìa si vedrà nel corso dell'autunno. Infatti, c'è il
rischio che alcune realtà non reggano se l'atteso "rimbalzo"
dell'economia dovesse tardare o se ci dovesse essere un secondo
confinamento". E' per questo che all'Assemblea nazionale,
svoltasi in remoto, con i 21 delegati del Fvg riuniti a Codroipo
in collegamento con il premier Giuseppe Conte, sono stati
chiesti fondi del Recovery Fund anche per i servizi.
Per Castagnaviz questo settore "rappresenta il 70 per cento del
Pil ed è quello che è stato maggiormente colpito durante il
confinamento. I soldi del recovery fund, dunque, vanno destinati
prioritariamente al sostegno degli investimenti rilanciando il
modello d'industria 4.0".
Il segretario generale, Nicola Galluà, propone che "gli aiuti
agli investimenti siano estesi anche ai settori scoperti dagli
attuali interventi settoriali e che necessitano di un forte
rinnovamento. Servono inoltre risorse straordinarie per il
sostegno alla promozione delle filiere manifatturiere e delle
filiere e cluster agroalimentari". Oltre che digitalizzazione,
informatizzazione, e-commerce.
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