Il 90% dei circa 3.500 matrimoni
celebrati ogni anno in Friuli Venezia Giulia è saltato nel 2020
a causa del coronavirus. La perdita per l'intero indotto si
aggira sui 300 milioni di euro. La stima è di Confcommercio
Federmoda Fvg, che denuncia una situazione "insostenibile" per
migliaia di aziende.
La filiera del wedding, sottolinea Renata Lirussi, dirigente
di Federmoda Udine, "coinvolge una molteplicità di figure
professionali e servizi: agenzie di viaggio, trasporti,
alberghi, ristorazione, abbigliamento, fotografi e videomaker,
musica, bomboniere e oggettistica, parrucchiere ed estetiste,
fioristi e pasticceri, animazione, immobiliare e arredamento,
oggettistica". Se si considera che nove matrimoni su dieci in
Fvg sono stati rinviati e che ciascun evento, con una media di
un'ottantina di invitati, ha un valore di 85mila euro, si arriva
a 300 milioni di fatturato in fumo, ribadisce l'associazione:
"Il settore ha bisogno di attenzione da parte del governo con
contributi e fondi ad hoc, sospensione dei versamenti fiscali e
agevolazioni mirate a consentire la sopravvivenza per migliaia
di aziende".
Secondo le elaborazioni del Centro studi della Camera di
commercio Pordenone-Udine su dati Infocamere, in regione si
contano 2.500 aziende al dettaglio di abbigliamento e calzature
e quasi 6mila addetti, cui si aggiungono 700 imprese e oltre
2.700 addetti nel manifatturiero della filiera. "La situazione è
pesante per tutti - sottolineano la presidente regionale di
Federmoda, Antonella Popolizio, e il presidente udinese
Alessandro Tollon -: mancano i clienti stranieri, il clima è di
incertezza e negatività, lo shopping è pesantemente penalizzato.
E non sono previsti aiuti. L'intervento più urgente è il credito
d'imposta sul magazzino, nella misura del 30%, da applicarsi
sull'eccedenza delle rimanenze finali 2020".
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