Afferma di essere stato rapinato e
ferito dall'aggressore ma i carabinieri scoprono che non è vero
e lo denunciano per simulazione di reato. E' accaduto alcune
notti fa, a Opicina, dove una pattuglia del Radiomobile di
Aurisina ha fermato per un controllo un 40enne del posto che si
aggirava con andatura incerta per il paese. I militari hanno
notato un vistoso taglio su un suo braccio ed hanno
immediatamente richiesto l'intervento dei sanitari. L'uomo aveva
riferito di essere stato avvicinato pochi minuti prima da uno
straniero che aveva cercato di rapinarlo, ne era nata una
violenta colluttazione nel corso della quale il rapinatore lo
aveva ferito con un fendente al braccio ed era poi fuggito.
Il racconto è però parso ai militari particolarmente confuso e
la vittima poco lucida. Così, mentre l'uomo veniva medicato al
pronto soccorso dell'ospedale di Cattinara, i militari hanno
verificato le sue dichiarazioni con l'aiuto dei colleghi della
Stazione di Villa Opicina, che conoscono molto bene la sua
situazione familiare essendo intervenuti più volte a sedare i
violenti litigi tra lui e la compagna.
I Carabinieri si sono quindi recati all'abitazione della coppia
dove la donna, anche lei un po' confusa, ha raccontato di aver
avuto un litigio con il convivente la sera precedente, ma di
essersi poi addormentata e di non ricordare quasi nulla di
quanto successo. Nell'appartamento i militari hanno trovato
tracce ematiche sul pavimento e un coltello ancora sporco di
sangue. Intanto in ospedale, l'uomo, che dalle analisi cliniche
è risultato avere un tasso alcolemico nel sangue di 2,38 g/l,
continuava con insistenza a fornire ulteriori dettagli sulla
rapina, nonché la descrizione particolareggiata dell'aggressore.
Alla luce degli accertamenti svolti e in attesa di ricostruire
l'esatta dinamica del ferimento, i Carabinieri lo hanno
denunciato per simulazione di reato poiché la rapina non è mai
avvenuta.
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