E' l'anno di Trotula, la prima
donna medico della storia. Oltre a un libro pubblicato di
recente dal giornalista e scienziato Pietro Greco, scomparso
pochi giorni fa, ora è la volta di una fiaba.
Nella storia di "Trotula e il giardino incantato" la
medichessa realmente esistita circa un millennio fa, con la
scienza (e non la magia) riesce a riportare ai bambini il
sorriso, che era stato loro tolto da un incantesimo. L'idea è
nata a tre professionisti salernitani Roberta Pastore, Anella
Mastalia e Valerio Calabrese che intendono in questo modo
restituire anche l'identità storica, femminile e professionale
di Trotula de' Ruggiero, Magistra della prestigiosa Scuola
Medica Salernitana.
Nella fiaba - illustrata da Federica Cafaro ed edita da Talea
- non si parla ovviamente del fatto che la vera Trotula inventò
la "medicina per le donne" (ostetricia e ginecologia) e
introdusse il "rivoluzionario" concetto per 'epoca di salute,
fondato sulla ricerca complessiva del benessere fisico, psichico
e sessuale.
Dalla scorsa estate la Trotula della fiaba è comparsa sui
social e su un sito che porta il suo nome e propone un racconto
ogni settimana, a puntate, in cui figura come una bambina
innamorata della scienza e della medicina.
Il libro contiene una versione audio, ha pagine per colorare
e l'invito a impegnarsi per rendere il mondo migliore ed a
scrivere l'inizio di una nuova storia dell'eroina. Parte del
ricavato sarà devoluto a Trame Africane Onlus per finanziare
borse di studio per giovani studentesse in Kenya.
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