Lo sconto sul prezzo dei
carburanti per i residenti del Friuli Venezia Giulia non
comporta una violazione della direttiva europea sulla tassazione
dell'energia. Lo stabilisce una sentenza della Corte di
giustizia Ue respingendo il ricorso della Commissione europea.
Secondo i giudici di Lussemburgo, Bruxelles non ha potuto
dimostrare che l'Italia abbia istituito una riduzione delle
accise sotto forma di rimborso dell'imposta versata.
Nel 1996 il Consiglio aveva autorizzato l'Italia ad applicare
una riduzione dell'aliquota di accisa sulla benzina acquistata
in Friuli Venezia Giulia, per contrastare la prassi di
rifornirsi in Slovenia. La Commissione ha quindi proposto un
ricorso per inadempimento, quando i residenti hanno continuato a
beneficiare dello sconto anche dopo la scadenza
dell'autorizzazione, il 31 dicembre 2006. La direttiva per i
prodotti energetici stabilisce infatti aliquote di accisa minime
e le eccezioni sono possibili soltanto se autorizzate.
L'Italia ha però sostenuto che sarebbe impossibile ricondurre
in modo oggettivo il contributo controverso alla componente
accisa del prezzo dei carburanti in una regione caratterizzata
dalla mancanza di infrastrutture.
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