Un festival cinematografico che
permetteva a registi e uomini e donne di cinema di poter
dialogare quando nei loro Paesi c'era la guerra. Questo è stato
negli anni '90 l'Alpe Adria cinema prima e il Trieste Film
Festival dopo. E lo è tuttora. Lo hanno ricordato stamattina, in
occasione dell'incontro "TSFF: una storia lunga 32 anni", i
direttori artistici del festival Nicoletta Romeo e Fabrizio
Grosoli, che hanno raccontato la nascita e l'evoluzione del
festival triestino.
"Il 28 novembre 1989, con il muro di Berlino che era caduto
da meno di venti giorni, a Trieste nasce - ha spiegato Grosoli -
l'Alpe Adria Cinema. Nella prima pagina del catalogo c'è una
cartina, che mostra i confini di una comunità, con regioni
italiane, austriache, tedesche, croate, slovene e ungheresi, per
la quale l'allora direttrice e ideatrice, Annamaria Percavassi,
auspicava che si trasformasse in una comunità culturale".
Negli anni successivi "Annamaria fa esplodere - ha proseguito
il direttore - questi confini, trasformando il festival in un
focus totale e globale su tutto quello che era il cinema
dell'altra Europa. Per colmare un vuoto culturale che aveva
caratterizzato il nostro Paese dal 1945 in poi". Anche perché,
ha sottolineato Grosoli, "il cinema oltre cortina non lo si
conosceva o lo si conosceva male. Chi scriveva di cinema di quei
Paesi erano esclusivamente i critici dei giornali comunisti".
In un video di repertorio proiettato durante l'incontro,
Percavassi, scomparsa nel 2016, descrive quello che ha prodotto
il festival negli anni: "il nostro è un pubblico competente, che
non inganni e che abbiamo responsabilizzato. Per questo non va
deluso". Percavassi ha ricordato anche che era l'unica donna
italiana che frequentava i festival cinematografici della ex
Jugoslavia per portare in Italia la cinematografia della vicina
repubblica socialista. Quella stessa cinematografia che durante
gli anni di guerra, "diventata di moda, si contendevano tutti".
E che, per Percavassi, "ha trasformato anche il Trieste Film
Festival, rendendolo competitivo con i suoi concorsi
regolamentari e i premi".
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