"Imporre ai cittadini delle nostre
Regioni l'obbligo di test e quarantena per poter viaggiare
nell'Unione europea, così come previsto per le realtà colorate
di 'rosso scuro', significherebbe penalizzare le amministrazioni
che effettuano il maggior numero di tamponi e non, come sarebbe
invece necessario, operare una valutazione su parametri
epidemiologici oggettivi".
Lo dichiarano i governatori dell'Emilia-Romagna, Stefano
Bonaccini, del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e
del Veneto, Luca Zaia, a commento della notizia secondo la quale
le tre Regioni rischierebbero di entrare in zona 'rosso scuro'.
Il rosso scuro scaturisce da un'incidenza di contagi,
calcolata sui 14 giorni, superiore alle 500 unità su 100mila
soggetti testati. "Il dato dell'incidenza sui 100mila abitanti -
spiegano i tre governatori - implica pertanto che la valutazione
viene operata sul numero assoluto di positivi riscontrati. Ne
deriva dunque una situazione paradossale - concludono Bonaccini,
Fedriga e Zaia - che, anziché incentivare le amministrazioni a
potenziare i controlli sui cittadini, andrebbe a premiare quelle
realtà che, per non rischiare di sforare i parametri indicati,
dovessero deliberatamente decidere di ridurre la
somministrazione di tamponi."
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