La Guardia di Finanza del Comando
provinciale di Udine ha scoperto 15 casi di indebite percezioni
di contributi a fondo perduto erogati dalla Regione Friuli
Venezia Giulia a sostegno di turismo, commercio, artigianato e
servizi alla persona per il ristoro dei danni subiti a seguito
dell'epidemia da Covid 19. Si tratta di attività commerciali e
aziende che hanno beneficiato indebitamente di contributi fino a
4 mila euro e che ora rischiano una sanzione amministrativa pari
fino al triplo del beneficio illecitamente conseguito. Nelle
situazioni più gravi anche una condanna da 6 mesi a 3 anni di
reclusione.
In alcuni casi i contributi indebiti sono stati chiesti e
ottenuti da alcune aziende non più operative da tempo, come uno
studio grafico della bassa Friulana non più operativo dal 2013 o
una tappezzeria del Manzanese che da tempo non dichiarava
redditi ai fini delle imposte. La Tenenza di Lignano Sabbiadoro
ha invece scoperto un bar che, nella domanda di sussidio,
avrebbe falsamente dichiarato di essere uno stabilimento
balneare per beneficiare di una maggiore contribuzione.
I controlli della Gdf hanno riguardato le domande presentate
tra giugno e luglio alla Regione che ha complessivamente ammesso
a contribuzione oltre 27 mila imprese ed erogato aiuti per 31
milioni.
Dalle verifiche dei finanzieri sono inoltre emersi 15 "falsi
poveri" che hanno indebitamente ottenuto i buoni spesa solidali,
destinati ai nuclei familiari in difficoltà. Tra i 'furbetti
della spesa' anche persone che in banca avevano conti correnti
con saldi attivi anche di 70 mila o 86 mila euro.
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