Gli agenti della Squadra Mobile
della Questura di Trieste, coordinati dalla Procura della
Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato
un cittadino macedone, di 43 anni, e fermato un cittadino
kosovaro, di 41, e uno macedone, anche lui di 43, poiché
ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altri soggetti
allo stato in corso di identificazione, dei reati di
favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina di 8
minorenni bengalesi.
Nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla sostituto
procuratore Federico Frezza, la Squadra Mobile aveva individuato
alcune auto e un furgone Fiat Ducato con targa slovena, ritenuti
sospetti. I mezzi sono stati, quindi, monitorati per oltre 24
ore e bloccati quando si riteneva che a bordo ci fossero
migranti trasportati illegalmente, sul Carso triestino. A bordo
di un'auto gli agenti hanno fermato uno dei due cittadini
macedoni, che è stato arrestato. L'auto faceva da staffetta a un
furgone che invece ha tentato la fuga imboccando a fortissima
velocità una strada provinciale e schiantandosi poco dopo contro
un albero. Mentre il conducente fuggiva a piedi nel bosco
vicino, gli agenti si prendevano cura di 8 minorenni del
Bangladesh che erano a bordo del mezzo. Questi avevano pagato
per il viaggio cifre comprese tra i 1600 ed i 1800 euro. Portati
all'ospedale infantile per essere sottoposti ad accertamenti,
sei venivano dimessi con prognosi di alcuni giorni per le
contusioni riportate e affidati ad una struttura di accoglienza
per minori,; gli altri due venivano trattenuti in osservazione a
causa dei traumi violenti e fratture riportate.
Poco più tardi, gli agenti hanno rintracciato anche un'altra
auto, con a bordo l'altro cittadino macedone e quello kosovaro,
che sono stati fermati. Anche in questo caso, l'auto era stata
utilizzata come staffetta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA