Riconoscersi in un obiettivo
comune chiaro, quantificato e condiviso; avere un leadership
team e non un solo leader; disponibilità di tutti a fare anche
passi indietro o di lato per avanzare tutti insieme. Sono i
principi del 'fare sistema', una aspirazione che - almeno nel
settore turistico - il Friuli Venezia Giulia ha conseguito e
anche con buoni risultati, come riporta il numero speciale di
'Filo Diretto', la rivista della Direzione di PromoTurismoFVG
(l'organismo della Regione Fvg deputata al turismo), che celebra
il primo anno di vita tirando un bilancio dell'attività del
comparto in un periodo "anomalo".
In un editoriale, dal titolo "E se il Friuli Venezia Giulia
fosse (diventato) bravo a 'far sistema'?", si richiamano vari,
riusciti esempi, come la rete delle 24 marina, il Board dell'
enogastronomia, il primo nucleo della rete delle dimore
storiche, la fusione dei consorzi del vino, l'integrazione dei
poli sciistici. Risultati che si aggiungono ad altri precedenti
e ne anticipano di nuovi su montagna, cammini, bicicletta. Una
partita questa, che PromoturismoFVG gioca insieme con altri due
principali stakeholder: media (ovvero informazione e
comunicazione) e authority (pubbliche o private) che dettano
regole.
"Fare sistema" se in passato era importante, oggi è
necessario di fronte alla potenza delle "sfide epocali della
sostenibilità, dell'economia circolare e della
digitalizzazione", e domani, quando terminerà l'esperienza del
Covid, lo "sarà ancora di più" viste le "eccezionali misure di
rilancio, di solidarietà, di efficienza", e da attuare "in tempi
rapidi". Il tempo, infatti, "è una variabile cruciale per
rilanciare il territorio, le aziende, il lavoro" mentre, d'altro
canto, "pianificare è diventato sempre più difficile". Allora,
sostiene la rivista, "fare sistema" è "il solo modo di ottenere
i risultati sperati nel post-covid: è accaduto nel rilancio
dell'estate 2020, pensiamo che sarà così anche nel 2021 per il
nostro turismo".
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