Si è chiuso con sei sentenze di
condanna, pronunciate oggi dal Tribunale di Udine a carico degli
ex vertici, il processo di primo grado per il crac della storica
Cooperativa carnica di consumo, sciolta nel settembre 2016, dopo
110 anni di attività, per effetto della crisi economica.
Il tribunale ha condannato i sei imputati, ex amministratori
e componenti del collegio sindacale, per l'ipotesi di reato di
bancarotta fraudolenta. I giudici hanno stabilito una pena di 3
anni di reclusione con 5 anni di inabilitazione all'esercizio di
un'impresa commerciale e l'incapacità ad esercitare uffici
direttivi presso qualsiasi impresa e 5 anni di interdizione dai
pubblici uffici per tre di loro; 2 anni e 6 mesi con 3 anni di
inabilitazione per gli altri tre imputati.
Il collegio ha dichiarato il non doversi procedere nei
confronti di tutti gli imputati per intervenuta prescrizione per
il reato di esercizio abusivo di attività bancaria.
Il tribunale ha assolto tutti gli imputati dagli ulteriori reati
contestati perché il fatto non sussiste.
Il Tribunale di Udine ha infine condannato i sei in solido al
risarcimento dei danni subiti da CoopCa, società in concordato
preventivo, da quantificarsi in sede civile. Non è stato
riconosciuto invece alcun danno morale agli ex soci, persone
fisiche, costituiti parte civile.
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