"L'Europa sta fallendo da molti
punti di vista, ma sempre meglio che essere da soli: le nazioni
hanno clamorosamente fallito, non è che chiudendoci possiamo
superare le nostre crisI": lo ha affermato lo scrittore Paolo
Rumiz all'apertura per la stampa del festival Dedica, a
Pordenone.
"Ci troviamo di fronte a una classe burocratica a Bruxelles
che non tiene abbastanza conto delle diversità - ha precisato -:
tre anni fa feci un viaggio memorabile nei monasteri benedettini
d'Europa e dallo scambio con i cittadini europei veniva fuori
l'idea che il centralismo è demoniaco. Io sono d'accordo:
l'Europa funziona se valorizza diversità e contemporaneamente è
compatta e coerente nei confronti delle minacce esterne". "Oggi
ci troviamo ricattati da Egitto, Libia, Siria, Turchia,
Bielorussia e Ucraina che usano la forza d'urto di questi
disgraziati alle nostre frontiere per ricattarci - ha concluso
-: dovremmo essere più coerenti su questo punto e smetterla da
un lato di proclamare principi universali e contemporaneamente
di tracciare linee di filo spinato che sono la vergogna della
nostra bandiera stellata".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA