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Musica: Piovani, prima opera lirica è Amorosa Presenza

Musica: Piovani, prima opera lirica è Amorosa Presenza

Al Verdi di Trieste in prima il 21/1, tratto da romanzo Cerami

TRIESTE, 14 gennaio 2022, 16:47

Redazione ANSA

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Si apre il sipario su "Amorosa presenza", prima opera lirica del premio Oscar Nicola Piovani con la regia di Chiara Muti che debutterà al Teatro Lirico Giuseppe Verdi venerdì 21 gennaio (h.20.30), in prima assoluta, in occasione dell'inaugurazione della Stagione Lirica e Balletto 2022. Oggi nel corso di una conferenza stampa, è stata presentata l'opera il cui libretto è stato scritto da Aisha Cerami e Nicola Piovani, liberamente ispirato al romanzo 'Amorosa presenza' di Vincenzo Cerami. Alla conferenza sono intervenuti anche il sindaco Roberto Dipiazza e il vicesindaco Serena Tonel. "Armoniosa presenza" è una favola ambientata negli anni '70 ma dai lineamenti attuali. Narra la storia di due personaggi, Orazio (Giuseppe Tommaso) e Serena (Maria Rita Combattelli) che per vincere la timidezza, decidono di incontrarsi nei panni dell'altro sesso. L'opera ricerca il lato maschile e femminile di ognuno di noi, eludendo il ridicolo e indagando un sentimento più intimo ed autentico. L'amicizia che nasce tra i due protagonisti vale più dell'amore che cercavano sotto altre vesti. "Abbiamo rispolverato dal cassetto un'idea che risale a una quarantina di anni fa - racconta Piovani - scritta assieme al poeta Vincenzo Cerami e che è riemersa in un'intervista di tre anni fa proprio a Trieste convincendomi a riprenderla in mano.
    In questo progetto ho voluto essere estremamente leale; quello che va nel suono e nella partitura mi deve assomigliare e spero di esserci riuscito". Accanto al premio Oscar, la regista Chiara Muti ha espresso ampia soddisfazione per il lavoro a fianco del compositore: "E' stato importante vedere dal vivo con quanta emozione e dedizione il maestro abbia voluto dedicare anche ai più semplici gesti degli attori. L'attenzione minuziosa ai dettagli, ai gesti, agli sguardi è l'essenza dell'opera stessa che rievoca in ogni sfumatura la classicità di Piovani e parla anche al mondo italico nel senso più nobile della parola. È stata una gioia".
   
   

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