Il Gip di Pordenone, Giorgio
Cozzarini, accogliendo parzialmente le richieste della difesa,
ha convalidato l'arresto di Dimitre Traykov, l'imprenditore di
61 anni che ha investito e ucciso due giovani cugine venete in
un incidente in A28 - in cui sono rimaste gravemente ferite le
bimbe di una delle vittime -, disponendo contestualmente la
misura degli arresti domiciliari con applicazione del
braccialetto elettronico.
Secondo la Procura esisteva invece pericolo di fuga, in
considerazione delle cospicue disponibilità economiche
dell'indagato e dei suoi contatti con la Bulgaria, di cui è
originario.
Dall'ordinanza del Gip emerge anche come l'indagato domenica
notte fosse stato sorpreso da un operatore di Autovie Venete
mentre camminava lungo l'A28 poco dopo l'incidente. Alla sua
vista, l'uomo, invece di accettare i soccorsi - era ferito a una
mano e al naso - era fuggito, scavalcando la recinzione
autostradale.
Secondo i verbali della Polstrada, l'uomo era giunto nella
propria abitazione di Pordenone attorno alle 21.30, dove,
secondo quanto riferisce la moglie, si era versato del vino e
aveva spiegato genericamente, essendo molto agitato, di essere
rimasto coinvolto in un tamponamento.
L'ordinanza del Gip ha anche fatto rilevare le tre condanne
definitive iscritte nel casellario giudiziale dell'indagato: una
di queste per guida in stato d'ebbrezza, a causa della quale
aveva provocato un incidente senza feriti, con un tasso alcolico
cinque volte oltre il consentito.
Tra gli altri due patteggiamenti a carico dell'uomo, uno
riguarda il reato di riciclaggio.
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