(ANSA) - TRIESTE, 15 FEB - Non si placano le polemiche a
colpi di atti, memorie e denunce, strascichi velenosi della
vicenda di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre
scorso da casa e il cui corpo è stato trovato il 5 dicembre
successivo nel boschetto di San Giovanni. Ieri, come riporta il
quotidiano Il Piccolo, si è presentato in Questura Piergiorgio
Visintin, il figlio di Sebastiano, marito di Liliana, per
rilasciare dichiarazioni spontanee e difendere la propria
posizione sostenendo di non aver mai chiesto denaro né al padre
né a Liliana.
Piergiorgio Visintin avrebbe raccontato agli investigatori
della Squadra mobile che non vedeva da tre anni la moglie di suo
padre, e di avere con lo stesso Sebastiano, suo padre, rapporti
sporadici. Soprattutto, di non aver mai chiesto denaro.
Sia il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che l'amico di
Liliana, Claudio Sterpin, hanno inviato in Procura - e ribadito
in successive interviste dirette o attraverso un avvocato -
memorie in cui si afferma la convinzione che Liliana non si
sarebbe suicidata ma sarebbe stata uccisa. Sono stati anche
segnalati presunti dissapori tra la stessa Liliana e suo marito
Sebastiano, causati, anche da motivi economici.
Sebastiano Visintin ha avuto due figli - uno è Piergiorgio -
da una relazione precedente. (ANSA).