(di Alberto Rochira)
HUGUES DE VARINE, L'ECOMUSEO
SINGOLARE E PLURALE (UTOPIE CONCRETE pp. 255, EURO 30,00) "Ho
inventato la parola 'ecomuseo' per caso. Mille altri le hanno
dato un contenuto, o meglio più contenuti, ogni volta diversi".
E' l'esordio della presentazione che Hugues de Varine, autore
considerato il "padre" degli ecomusei e dei musei comunitari,
già direttore del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM),
propone all'inizio del volume "L'ecomuseo singolare e plurale",
di recente tradotto e appena uscito nella versione italiana per
i tipi di Utopie Concrete, la cooperativa culturale che nel 2000
ha avviato con il Comune di Gemona del Friuli (Udine) il
processo partecipativo finalizzato alla realizzazione
dell'Ecomuseo delle Acque del Gemonese.
Curato da Maurizio Tondolo, responsabile dello stesso
Ecomuseo delle Acque, con la prefazione di Daniele Jalla, la
traduzione di Paola Boccalatte, le illustrazioni di Marisa Plos,
il libro è, insieme, una testimonianza, un racconto dei viaggi e
la storia di un'esperienza di vita, quella dell'ispiratore della
Nuova Museologia, un movimento che punta allo sviluppo
culturale, sociale ed economico dei territori attraverso il
coinvolgimento delle comunità locali. Ed è anche un manuale,
scrive Jalla nella prefazione, "un testo di servizio", ricco di
"riflessioni teoriche e raccomandazioni pratiche", offerto a chi
già lavora o si appresta a lavorare nell'ambito ecomuseale.
Patrocinato da Icom Italia e dal Coordinamento nazionale
degli ecomusei, il volume è un utile strumento perché, aggiunge
Jalla, "il mondo dei musei ha bisogno di essere contaminato
dalle pratiche e dalle idee degli ecomusei". L'autore dedica
un'ampia sezione del libro alla storia, partendo dai pionieri
degli ecomusei, tra i quali Mario Vasquez Ruvalcaba (1923-2020),
Pablo Toucet, John Kinard (1936-1989), per poi affrontare il
ruolo dell'ecomuseo nel "movimento fondamentale" della Nuova
Museologia, e quindi soffermarsi sulle pratiche ecomuseali
nazionali in diverse parti del mondo. A completare il quadro è
un viaggio negli ecomusei italiani, articolato in cinque tappe
(montagna, pianura, città, mondo rurale, miniera e industria) e
declinato in cinque temi (patrimonio, paesaggio, gusto,
microeconomia e turismo). Dopo aver dedicato un ampio capitolo
ai 'Patrimoni e comunità" in Brasile, Paese che "è attualmente
uno dei leader della Nuova Museologia", con i suoi musei
comunitari, del territorio e della popolazione, l'autore spiega
come "l'ecomuseologia debba adattarsi a tre pilastri,
territorio, comunità e patrimonio, e rispettarne il processo",
insistendo su temi centrali come " partecipazione, mediazione,
concertazione e codecisione". Il volume si chiude con una
riflessione sul futuro degli ecomusei. Anticipando il
"manifesto" finale degli ecomusei italiani, proposto in
appendice all'opera, De Varine profetizza che "l'ecomuseo deve
agire ed essere visibile, resistere e cooperare, e far sì che il
patrimonio sia vissuto come un capitale comune".
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