Al valico di Fernetti (Trieste)
questa mattina è giunto, intorno alle 9:15, un autobus ucraino
partito da Zaporizhzhia, la città dove ha sede la centrale
nucleare più grande d'Europa, teatro di combattimenti un paio di
notti fa.
L'autobus, diretto a Latina, è partito due giorni fa dal
centro ucraino, ha toccato altre città, come Leopoli, dove ha
raccolto ancora passeggeri e infine ha imboccato la direzione
per l'Italia. A bordo, tranne l'autista, erano tutte donne e
bambini, un'ottantina di persone visto che l'autobus è a due
piani, delle quali soltanto un paio parlano italiano. Una donna
con un bimbo di un anno ha raccontato di essere scappata senza
avere il tempo nemmeno di prendere un ricambio. Si è però
rivolta al punto di accoglienza proprio a Fernetti dove le sono
stati donati indumenti, anche per il piccolo. "Vado a Napoli,
c'è mia madre - ha riferito - non abbiamo niente, sono fuggita
da Kiev in treno fino a Leopoli, poi lì ho preso questo autobus.
Ringrazio l'Italia, tante grazie".
L'automezzo è rimasto fermo per controlli un'ora e mezza, poi
è ripartito.
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