"Oggi il Mar Nero è un mare che
diventa abbastanza difficile da frequentare, perché alcuni porti
sono chiusi o addirittura aree sono minate e perché in questo
periodo si è visto un incremento dal punto di vista dei costi
assicurativi spaventoso, chi entra nel Mar Nero oggi ha un
aggravio di costi importanti. Trieste, ma anche tutto il nord
Adriatico, diventa un'alternativa normale, naturale a quel
corridoio". Lo ha affermato il presidente dell'Autorità di
sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino,
a margine di un incontro a Trieste, rispondendo a una domanda
sul ruolo del Porto di Trieste a fronte della guerra in Ucraina.
"Il Mar Nero e l'East Med - ha precisato - sono una fetta di
mercato importante: è chiaro che in questa prospettiva la
partita migliore la gioca chi ha già un servizio intermodale
ferroviario su aree dell'Est Europa importanti, non solo Trieste
ma anche Koper. Siamo un corridoio alternativo importante,
questa partita come tutte le partite ce la giochiamo bene".
Per quanto riguarda invece lo scalo come appoggio al settore
militare, D'Agostino ha chiarito che "il Governo ha a
disposizione le infrastrutture, e quando ci sono navi che devono
arrivare da queste parti, le infrastrutture sono a disposizione.
Questa guerra è vicina a noi - ha concluso - e siamo ben
'positivamente' felici di mettere a disposizione le nostre
infrastrutture per chi è dalla parte in cui stiamo noi".
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